Secondo le ultime informative delle forze dell’ordine la sua scarcerazione ha coinciso con una ripresa delle tensioni nella zona tra la Torretta di Chiaia e Corso Vittorio Emanuele. È lui l’uomo ombra che avrebbe mosso i fili dietro gli ultimi raid avvenuti nella zona, azioni che avrebbero spinto i Frizziero a rispondere. In questa logica si spiega l’arresto nel febbraio scorso (leggi qui l’articolo) di Alvino Frizziero e dei due cugini Vincenzo e Giuseppe Rossi (quest’ultimo vicino ai Saltalamacchia e coinvolto nel blitz di due settimane fa), catturati in un vero e proprio summit armato. Ad intervenire in quell’occasione i poliziotti del commissariato San Ferdinando che hanno recuperato due pistole semiautomatiche 9×19 e 7,65 (quest’ultima con matricola abrasa) rifornite di cartucce e pronte all’uso contenute in un borsello. Gli investigatori sono sicuri che i tre fossero pronti a compiere un raid armato anche in considerazione del clima di tensione che da tempo si respira in zona dove proprio l’abitazione di Frizziero junior è stata obiettivo di una stesa qualche mese fa.
Chi è il ras della Torretta appoggiato da Secondigliano
Tensioni riconducibili, secondo le ultime informative, proprio alla recente scarcerazione di un ras vicino al clan Strazzullo, scarcerazione coincisa con una serie di agguati e stese tra cui quella a novembre contro Massimo Laviano ‘Terremoto’ e quella appunto contro l’abitazione di Frizziero. Secondo le recenti informative gli Strazzullo, ritornati prepotentemente in auge sulla scena, potrebbero avvalersi dell’appoggio dell’Alleanza di Secondigliano grazie anche ad un legame di parentela con un ras dell’area nord. La situazione vedrebbe dunque i Frizziero insieme ai Piccirillo con l’appoggio esterno dei Cirella contrastare la neonata formazione ‘cavallo di Troia’ di un altro gruppo dell’area nord nel centro di Napoli.