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venerdì, Maggio 3, 2024
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I tentacoli del clan Mallardo arrivano a Terracina, interdette due società

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La Prefettura di Latina ha emesso due interdittive antimafia a carico delle società che gestiscono il locale Circe 226 di Terracina, entrambe a rischio di infiltrazione e controllo da parte del clan Mallardo. I provvedimenti sono stati adottati in seguito agli accertamenti effettuati dai Carabinieri del Nucleo Investigativo in merito alle società responsabilità limitata Kleos e Carichi operanti nel bar tabacchi di viale Circe. Le società sono gestite da Giovanni Battista Ciccarelli, in passato una con la partecipazione del fratello Domenico, figli trentenni di Gianfranco, originario di Giugliano e ritenuto affiliato al cartello camorristico.

Secondo le indagini del maggiore Antonio De Lise, il padre dei due giovani commercianti trapiantati a Terracina ha finanziato l’acquisizione dell’attività condizionandone anche la gestione. Secondo Latinaoggi Giovanni e Domenico Ciccarelli hanno riscosso successo anche con lo stabilimento balneare La Rotonda, che era valso loro il coinvolgimento nell’inchiesta “Free Beach” di un anno fa sulla gestione opaca delle concessioni demaniali.

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IL RUOLO DELLA FAMIGLIA CICCARELLI

L’analisi del Nucleo Investigativo però ha appurato che la famiglia Ciccarelli era subentrata nel giugno 2015 nella gestione del bar-tabacchi di viale Circe pagando ai vecchi gestori 30mila euro con un assegno di oltre 200mila euro da corrispondere con 36 rate. Però i due fratelli sembra che, in quel periodo, non avessero somme del genere, come comprovato tramite la banca dati dell’Agenzia delle Entrate. Anzi le successive verifiche hanno svelato che sarebbe stato il padre Gianfranco a versare i soldi necessari per costituire il capitale sociale della Keos inizialmente condivisa da entrambi i figli.

Su Gianfranco Ciccarelli, giuglianese di 57 anni, gli investigatori dell’Arma hanno documentato la sua affiliazione al clan Mallardo, attraverso soprattutto le dichiarazioni dei pentiti campani Gaetano Vassallo e Giuliano Pirozzi. Oltre a descrivere circostanze che comprovano la sua militanza nel clan: i pentiti hanno ribadito più volte come Gianfranco Ciccarelli e il padre Giovanbattista prima di lui, fossero organici: “Ciccarelli Giovanbattista detto Giacchettella è un affiliato al clan Mallardo e ha un figlio che è parimenti affiliato al medesimo clan” dichiarava Vassallo nel 2011. Mentre Pirozzi l’anno dopo riferiva: “Giacchettella e suo figlio Gianfranco sono legatissimi al clan Mallardo”.

Quindi secondo gli investigatori emerge: “Un rapporto granitico tra il clan camorristico Mallardo e Gianfranco Ciccarelli, di una intensità tale da far ritenere, sotto un profilo indiziario, come lo stesso sia da considerarsi un soggetto omologo e funzionale agli interessi della criminalità organizzata, che non disdegna di consolidare rapporti simbiotici con sodali criminali”. Il Comune di Terracina ha già revocato la licenza del locale e la concessione della spiaggia.

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