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domenica, Maggio 5, 2024
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Identificati i primi due aggressori delle infermiere di Castellammare: sono un uomo e una donna

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Gli investigatori hanno identificato i due aggressori delle infermiere del pronto soccorso dell’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia. Si tratta di un uomo e una donna, entrambi stabiesi. La donna è stata identificata come la persona che ha iniziato a picchiare le due infermiere, mentre l’uomo è stato riconosciuto grazie alle testimonianze di altri presenti.

I due aggressori erano in pronto soccorso per un parente ammalato. Ad aiutarli gli investigatori, che hanno acquisito le immagini della videosorveglianza interna all’ospedale. Ai due aggressori sarà contestato il reato di violenza nei confronti di chi esercita una professione sanitaria, reato introdotto di recente dalla nuova normativa voluta dal governo Meloni.

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L’infermiera presa a pugni all’ospedale di Castellammare: “Mi ha pestato perché donna” – ARTICOLO PRECEDENTE

Anna Procida, l’infermiera aggredita all’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia, ha raccontato i terribili momenti vissuti la sera del 3 gennaio in una intervista rilasciata a Il Corriere della Sera.

La sala del codice rosso era piena di parenti di persone che avevano bisogno di cure: sembrava un mercato – spiega la giovane -. Mia sorella Maria Rosaria, che pure fa l’infermiera al Pronto Soccorso del San Leonardo, aveva già detto più volte di uscire, che era pericoloso stare in tanti in uno spazio limitato, in primis proprio per i pazienti. Ma come risultato aveva ottenuto solo insulti“. I più accaniti, spiega l’infermiera, erano i parenti di un paziente, gli stessi che hanno aggredito anche sua sorella.

Poi il racconto della brutale aggressione: “Io mi sono trovata a passare per caso in quella sala. E, dopo qualche istante, mi sono sentita la mano di un uomo sulla spalla che mi spingeva in disparte. Credevo che volesse raccomandarmi del suo parente, come accade di solito. Invece, quando ho visto che, contemporaneamente, mia sorella subiva un’aggressione da parte di una donna dello stesso gruppo familiare dell’uomo e ho tentato di avvicinarmi per aiutarla, improvvisamente, ho ricevuto un pugno fortissimo che mi ha fatto saltare l’incisivo superiore, scheggiato tre denti, mi ha procurato una infrazione alle ossa nasali e un trauma facciale: in tutto, 25 giorni di prognosi”.

L’infermiera ha denunciato tutto alla polizia, che ha avviato le indagini per risalire quanto prima ai colpevoli dell’episodio di violenza. “Anche quella che ho subito io è una violenza di genere – conclude Anna Procida –non solo non si è fermato davanti a una donna, mi ha pestato proprio perché donna“.

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