Nella serata di ieri, venerdì 26 luglio, è stata discussa dalla giunta del sindaco Gaetano Manfredi la bozza di delibera del Comune di Napoli circa l’emergenza Scampia e il piano per gli sfollati.
Delibera che dovrebbe appunto fronteggiare l’emergenza delle Vele di Scampia, prevedendo un supporto agli abitanti per trovare una diversa sistemazione, almeno fino alla fine del 2024.
A fornire le prime anticipazioni in questo senso, Fanpage.
Il piano per Scampia: sfollati via dalle case fino a fine anno, con un sussidio del Comune
L’accelerazione in questo senso pare sia dovuta all’allargamento dell’inchiesta della Procura di Napoli, che ora vuole vederci chiaro non solo sulla precaria situazione che, perpetratasi negli anni, ha poi portato al crollo dei ballatoi all’interno della Vela Celeste, ma anche sulle condizioni delle altre due vele, la Gialla e la Rossa.
Ma cosa prevederebbe questa bozza di delibera? Si parla dello stanziamento di 1 milione di euro, prelevato dal fondo di riserva dei Comuni con l’autorizzazione del Ministero dell’Interno, per fornire un contributo all’affitto agli abitanti delle Vele interessati dal processo di abbattimento e ricostruzione. Che sarebbero le persone che attendono da anni i nuovi alloggi. Ma questo piano non riguarderebbe soltanto gli sfollati della Vela Celeste, bensì gli abitanti di tutte le vele, comprese quindi la Gialla e la Rossa.
Una situazione, stando a quanto discusso nella bozza di delibera, che sembra però prendere una piega diversa rispetto a quanto detto e rassicurato negli ultimi giorni. Il sindaco Manfredi, nelle ore successive al crollo e dopo il sopralluogo per constatare la stabilità delle altre strutture all’interno della Vela Celeste, aveva di fatto dato il via libera al rientro degli abitanti all’interno di 66 appartamenti giudicati agibili e fuori pericolo. Quanto trapelato nelle ultime ore lascia invece immaginare addirittura ad uno sgombero degli abitanti di tutte le Vele. E quindi ad una situazione che sarebbe ben peggiore rispetto a quanto assicurato dal primo cittadino di Napoli.
Le falle nella bozza di delibera per le Vele di Scampia
Ma, a detta dei residenti, questo piano risulterebbe molto lacunoso in diversi punti. Perché? Innanzitutto, c’è da considerare che oggi il mercato immobiliare a Napoli è impazzito e, quindi, trovare casa in città risulta un’impresa difficilissima. Qualora dovesse esserci qualche “fortunato”, quest’ultimo si troverebbe a fare i conti con i proprietari degli appartamenti che richiedono loro buste paga, contratto di lavoro e almeno 2-3 mesi di caparra anticipata. Insomma, tutta una serie di “garanzie” che pare assai difficile immaginarle in possesso di tutti gli abitanti di Scampia. In più, considerato il fatto che siamo in piena estate, pare assai difficile che tra la fine di luglio e il mese di agosto verranno stipulati in fretta e furia centinaia di contratti di locazione.
Ai problemi sopracitati si aggiunge il fatto che appare molto difficile che i proprietari di appartamenti, collocati tra Napoli e provincia, riescano a concordare in tempi record con gli sfollati di Scampia contratti di affitto. Ma, a quanto pare, questa sembra per il Comune di Napoli l’unica via percorribile.
Intanto la maggior parte degli sfollati si è accampata, nelle ore successive al crollo dei ballatoi nella Vela Celeste, nella sede di Medicina dell’Università Federico II a Scampia. Ma anche questo è un neo che andrà risolto al più presto: è inimmaginabile che gli sfollati restino lì ancora per molto tempo, in quanto a breve riprenderanno le attività accademiche e le aule verranno quindi occupate da docenti e studenti. E lo stesso discorso vale per le scuole, che dal 1° settembre riapriranno di nuovo i battenti.
Insomma, va trovata una soluzione per gli sfollati al più presto, soluzione che ad oggi pare ancora assai lontana.