Vittima della camorra e complice al tempo stesso. E’ quanto avvenuto ad un ex consigliere comunale, indagato nell’ultima inchiesta su politica e malavita organizzata a Caivano. Lo stesso politico è rimasto, infatti, vittima di un pestaggio effettuato dagli uomini del clan Angelino, egemone in città. Ma andiamo con ordine.
L’intreccio tra la cosca e gli amministratori locali, emerso in modo dirompente nell’ultima inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, sarebbe balzato agli occhi degli inquirenti dopo l’aggressione subita da Arcangelo Della Rocca, ex consigliere comunale eletto nel Pd nel settembre 2020 ed ex assessore all’Urbanistica dal febbraio al giugno 2023. L’aggressione al politico democrat avrebbe rappresentato un’allarmante spia del forte condizionamento della camorra nei confronti della politica.
POLITICO PESTATO DALLA CAMORRA A CAIVANO
Gli affiliati del clan Angelino si sarebbero occupati di imporre il racket ai cittadini alle prese con i lavori di ristrutturazione partiti con l’utilizzo del bonus 110%. “Siamo i Compagni di Caivano“: questo il rituale gergo utilizzato degli estorsori quando si recavano sui canteri per riscuotere il pizzo.
Il 20 settembre 2021 anche Della Rocca è stato vittima di un violenta aggressione, preceduta da alcune minacce ricevute già a fine agosto.
Secondo la tesi della Procura di Napoli, i ras Giovanni Cipolletti e Massimiliano Volpicelli si presentarono nei pressi dell’abitazione del politico, intento anche lui ad eseguire lavori edilizi, e lo avrebbero stato schiaffeggiato e minacciato: “Uomo di merda, stronzo, ti devo picchiare“.
In quell’occasione Della Rocca avrebbe riportato una ferita lacero contusa al sopracciglio sinistro, un ematoma all’occhio sinistro e il naso tumefatto. Gli effetti del pestaggio erano visibili qualche giorno dopo, quando il capogruppo del Pd si presentò in consiglio comunale di Caivano col volto ancora tumefatto. Le immagini sono state pubblicate su Youtube. Inizialmente il politico avrebbe confessato l’aggressione subita solo alla moglie, poi ha informato anche i carabinieri della locale stazione dell’accaduto.
L’INTERCETTAZIONE
La violenza contro Della Rocca sarebbe stata confermata al telefono anche da Volpicelli, infatti, nel settembre del 2022 il braccio destro del boss Angelino avrebbe confidato all’ex assessore Carmine Peluso ciò che era successo: “Io perché veramente ti voglio bene! Perché sennò, io facevo come feci a della Rocca… andai sotto casa sua e lo picchiai“. Questa una delle frasi intercettate e finite nell’inchiesta, che lascia pochi dubbi all’interpretazione.
LA TURBATIVA D’ASTA
Abbiamo detto da una parte vittima ma anche complice. Ed infatti lo stesso Della Rocca risulta indagato a piede libero (dunque innocente fino a terzo grado definitivo di giudizio, ndr) poiché avrebbe turbato la gara d’appalto per la riqualificazione delle strade comunali dall’importo di 1 milione e 200mila euro. Coinvolti nel patto anche l’ex consigliere Giovanbattista Alibrico, Peluso, l’esponente politico Armando Falco ed il dirigente comunale Vincenzo Zampella.
Secondo i magistrati i politici indagati avrebbero deciso loro quali ditte invitare alla gara, tra quelle a loro riconducibili e collegate, attraverso le segnalazioni fatte a Della Rocca ed a Zampella, a cui veniva trasmessa la lista delle aziende ‘vicine’.
Dunque la Procura di Napoli ritiene che la turbativa, avvenuta tramite preventivi accordi, si sia manifestata nell’indicare 10 delle 15 ditte che dovevano partecipare, scelte al di fuori di qualsivoglia sorteggio, previo accordo tra gli indagati, invitate poi alla gara dal funzionario comunale. Alla fine il clan Angelino avrebbe chiesto diverse estorsione alla società che si sarebbe aggiudicato dell’appalto milionario nel gennaio 2023.