Prima la notizia dell’apocalittica intossicazione di pesce e poi la smentita, una cena tra amici a Gubbio si è trasformata in un caso mediatico. Qual è la verità? Gubbio, cento amici si incontrano all’interno di un ristorante per trascorrere del tempo insieme mangiando del pesce fresco. Niente di strano fino a quando a mano a mano alcuni invitati iniziano ad accusare vari fastidi intestinali.
Da li in poi comincia una strada in discesa verso il caos. Audio, video e foto whatsapp sono stati i maggiori colpevoli della vicenda mediatica. Pare infatti che dopo il pranzo una donna sia stata trasportata in ospedale e che tutti gli altri abbiano accusato attacchi di dissenteria. Vengono descritte scene apocalittiche dove gli invitati perdono il controllo del proprio intestino non riuscendo a trattenersi, ne all’interno del ristorante, ne in macchina e tanto meno in corsia d’ospedale.
Il pranzo da incubo
Un paio di giorni dopo arriva però quella che sembra essere una smentita dei fatti. Soprattutto perchè i referti medici della donna in ospedale non collegano il suo stato al pranzo ma a ragioni di altra natura. Il programma “Le Iene” ha quindi voluto vederci chiaro andando a Gubbio ed intervistando i diretti interessati.
L’opinione dei cittadini di Gubbio
Intervistando qua e la gli abitanti per le strade di Gubbio l’inviato scopre una posizione quasi unanime: l’incidente del problema intestinale sarà anche avvenuto ma è stato indubbiamente amplificato. Nelle chat di Whatsapp vengono raccontati vari episodi. Uno dei più estremi è quello del video in ospedale. Il video, sconsigliato ai deboli di stomaco, mostra questa terribile scena di dissenteria. Ma nella realtà quella nel video non è la donna portata in ospedale, anzi, non è nessuno dei presenti in quel pranzo bensì è un falso.
La versione del ristoratore di Gubbio
Continuando con le domande l’inviato arriva nel luogo del “delitto”: il ristorante scelto dalla comitiva da 100. Il proprietario del ristorante spiega come il locale sia stato messo a disposizione di un’associazione e che alcune cose sono state cucinate dal ristorante mentre altre sono state portate “da fuori”. Il ristoratore spiega che su 100 persone 20 o 30 hanno nell’effettivo sofferto di attacchi di dissenteria. Ma quest’ultimi non sono stati per niente come quelli descritti, insomma il ristorante non è mai diventato un “bagno pubblico” sporco in ogni angolo.
Il ristoratore spiega poi anche l’episodio dell’uomo ubriaco e della sua macchina “da buttare”. L’audio racconta infatti di quest’uomo che una volta presa la macchina per raggiungere casa propria in preda ad un attacco di dissenteria non riesce a trattenersi. Un’auto ormai da buttare, sia per odore che per condizioni, quella descritta ma pare non essere andata così. Il ristoratore infatti racconta come in realtà l’uomo aveva indubbiamente alzato il gomito e probabilmente si era appoggiato ad un fontana. Le macchie sui suoi vestiti, infatti, sono visibilmente macchie d’acqua! La stessa macchina riportata successivamente dal carrozziere era pulita.
Biscotto: “non ero io quello nella foto”
Dopo essersi confrontati anche con l’organizzatore, l’inviato incontra il personaggio delle chat whatsapp su Gubbio: Biscotto. Biscotto è un bar di Gubbio ed il suo proprietario è chiamato da tutti con il nome del suo locale. L’audio che riguarda Biscotto è quello della foto dei famosi pantaloni bianchi. L’uomo racconta come nella realtà quella cosa non è mai accaduta.
Biscotto spiega che seppure lui abbia sofferto dei fastidi intestinali dopo aver mangiato è riuscito tranquillamente a contenersi ed a “liberarsi” in serenità nel bagno di casa propria. La foto che dovrebbe ritrarlo è, a detta del diretto interessato, un fake. Per alcuni quella è una foto che già da tempo girava sui social. Insomma pare che a Gubbio le idee siano abbastanza chiare: problemi intestinali ci sono stati ma nessuna scena apocalittica. C’è chi ha ingigantito la situazione ed il sindaco di Gubbio vuole vederci chiaro. Ha infatti precisato che andrà in fondo alla verità per tutelare il nome di Gubbio.