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giovedì, Maggio 2, 2024
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La camorra compra i ristoranti di Milano, il sistema del riciclaggio dei soldi sporchi

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Pagare i debiti dei ristoranti e delle pizzerie senza entrare nell’organigramma societario. Sarebbe questa, scrive il Corriere della Sera, la strategia della criminalità organizzata operativa a Milano. In particolare, dei clan camorristici che, con i D’Amico di Ponticelli, hanno pianificato come ripianare le perdite dei locali milanesi o, persino, come aprirne di nuovi.  L’obiettivo è non comparire negli approfondimenti documentali, ma lasciando i vecchi titolari oppure – spiega il giornalista Andrea Galli – piazzare dei prestanome, incensurati.

In questa situazione, l’assenza di trasparenza delle operazioni finanziarie, alla base della pianificazione, potrebbe complicare gli accertamenti bancari da parte degli inquirenti. Dunque spiega il Corsera che il possesso di locali (non sulla carta) aumenta la possibilità che questi possano essere e/o diventare luoghi per il riciclaggio di denaro sporco, indirizzato, in questo caso, vista la presenza dei D’Amico, sul traffico di droga.

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Professionisti per riciclare denaro sporco, arresti e sequestri

Riciclava il denaro frutto di attività illecite grazie a professionisti compiacenti il gruppo criminale sgominato oggi dal nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli, dal Scico e dai carabinieri del Nucleo Investigativo del comando provinciale di Napoli che hanno nel gennaio del 2024 notificato in 8 province (Napoli, Bologna, Prato, Pistoia, Monza, La Spezia, Genova e Battipaglia) 25 misure cautelari e un sequestro da circa 8,4 milioni di euro emessi dal gip di Napoli su richiesta della DDA (Alessandra Converso e Maria Teresa Orlando).

Dalle indagini è emerso che il gruppo criminale tra cui figurano anche soggetti legati alla criminalità organizzata, aveva investito il denaro sporco derivante dalle frodi fiscali e dalla contraffazione nell’abbigliamento di tendenza, nella ristorazione, nella vendita di orologi contraffatti e anche in altri settori economici.

Tra i vari investimenti emersi anche la metà del capitale di una clinica per la cura dell’autismo, acquisita investendo di 3 milioni di euro. I reati contestati sono associazione per delinquere, ricettazione, detenzione e porto illegale di arma da fuoco in luogo pubblico, nonché di tentata estorsione e tentato omicidio aggravati dal metodo mafioso. Sono stati notificati tre arresti in carcere, nove agli arresti domiciliari e tredici all’obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria.

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