Roberto Fico è il nuovo presidente della Regione Campania: l’ex presidente della Camera succede a Vincenzo De Luca ed è il secondo governatore, made in Movimento 5 Stelle, d’Italia. Il campo largo, dato avanti sin dalle prime proiezioni, ha avuto la meglio sul centrodestra, guidato dal viceministro meloniano Edmondo Cirielli, e sulle altre forze politiche alternative ai due tradizionali schieramenti.
Chi è Roberto Fico
Nato a Napoli nel 1974, Fico ha un percorso accademico brillante: diploma di liceo classico e laurea con 110 e lode in Scienze della Comunicazione all’Università di Trieste, con una tesi sulla comunicazione di massa. Fin dagli esordi si distingue come «grillino» della prima ora, esponente dell’ala storica del Movimento 5 Stelle, vicina alle posizioni di sinistra.
Nel 2005 fonda il meetup ‘Amici di Beppe Grillo’, nato in un pub di Mergellina all’interno di una grotta di tufo. Sono gli anni in cui si batte sui temi dell’acqua pubblica, dei rifiuti e della tutela dell’ambiente, ottenendo il primo successo politico con il ritiro di una delibera dell’Ambito territoriale per la privatizzazione dell’acqua. Nel 2009, con la nascita del M5S, Fico diventa subito protagonista a livello nazionale.
I primi tentativi e l’ascesa parlamentare
Nel 2010 si candida alla presidenza della Regione e l’anno successivo a sindaco di Napoli, ottenendo in entrambi i casi meno del 2% dei voti. La vera svolta arriva nel 2013, quando viene eletto in Parlamento e diventa, a soli 38 anni, presidente della Commissione di Vigilanza sulla Rai.
Nel marzo 2018, al suo secondo mandato in parlamento, Fico è eletto presidente della Camera dei Deputati. Alle successive elezioni parlamentari non si candida, rispettando la regola dei due mandati, ma continua a fare politica sul territorio campano.
Il rapporto con De Luca, il gozzo ed il condono
Il ritorno in campo per la presidenza della Regione Campania segna un momento importante della sua carriera, nonostante l’ostruzione del governatore uscente Vincenzo De Luca con il quale in passato era entrato in rotta di collisione.
Anche nei mesi precedenti le elezioni, le tensioni tra i due sono emerse in più occasioni. De Luca ha criticato pubblicamente Fico, definendo alcune sue dichiarazioni “banalità” e sottolineando l’assenza di un programma chiaro. Nonostante ciò, il dialogo non si è mai interrotto, fino alla pace (più un armistizio, in realtà), con il pentastellato che ha ribadito la necessità di integrare la propria visione riformista e l’ex sindaco di Salerno che ha chiesto continuità con le politiche già avviate nella sua lunga esperienza di governo regionale.
Inoltre Fico ha dovuto affrontare anche il fuoco nemico, con le polemiche dal centrodestra sul gozzo e sulla casa di famiglia condonata al Circeo, temi che non hanno intaccato la stabilità della coalizione e non hanno influenzato in mado consistente l’elettorato, che ha confermato quanto già era chiaro dai sondaggi.

