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giovedì, Maggio 2, 2024
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La prima linea della lotta al Covid all’ospedale di Giugliano: 7 medici, 23 infermieri e 9 Oss

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Nelle settimane della lotta contro il Coronavirus i numeri hanno assunto un importante significato. Per il reparto dedicato al Coronavirus dell’Ospedale San Giuliano di Giugliano, si sono offerti volontari: 9 Operatori socio Sanitari,  23 Infermieri e  7 Medici. Sono 43 i posti letto disponibili dedicati ai pazienti con Coronavirus tra Ischia, Pozzuoli, Giugliano e Frattamaggiore.  Sono 10.730 i tamponi effettuati dall’Asl Napoli 2 Nord al 23 aprile.
In Campania in totale ne sono stati effettuati 61.330

Ospedale di Giugliano come il Cotugno, contagi quasi zero su 456 test: sta vincendo la sfida contro il Covid

Spesso criticato, molte volte finito sotto l’occhio del ciclone. Si può dire che durante quest’emergenza Covid l‘ospedale San Giuliano di Giugliano si sta prendendo la sua rivincita. Ad oggi, infatti, si può affermare che il nosocomio coordinato dal Direttore Sanitario, dott. Quinto Nunzio, può considerarsi sicuro, proprio come l’eccellenza del Cotugno di Napoli. Certo, l’afflusso dei pazienti Covid non è paragonabile a quello dell’ospedale napoletano, che già da prima era specializzato in malattie infettive, ma nel giro di pochi giorni, il San Giuliano ha saputo riorganizzarsi e dedicare gran parte del suo lavoro all’assistenza e alla cura dei malati Covid, senza però tralasciare gli altri pazienti. Tutto grazie alla sinergia tra il direttore Quinto Nunzio, i primari e tutto il personale sanitario. Dalla prima all’ultima pedina sono importanti per raggiungere risultati importanti e, come accade nelle grandi squadre di calcio, è il gruppo la vera forza. Il San Giuliano per ora sta vincendo la sua battaglia contro il Covid. Certo, non sono mancate le difficoltà, soprattutto inizialmente con la carenza dei dispositivi di protezione e dei tamponi, ma medici ed infermieri hanno stretto i denti e continuato a lavorare per garantire sicurezza al personale ospedaliero e ai pazienti.

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Anche l’ospedale di Giugliano, proprio come il Cotugno, è da considerarsi a ‘contagio zero’ per il personale ospedaliero. Fin dallo scoppio dell’emergenza il direttore Sanitario ha voluto che tutti i lavoratori venissero sottoposti al test sierologico per verificare la presenza di eventuali positivi da Covid. Ad oggi si contano ben 456 test rapidi effettuati, di cui solo  4 sono risultati positivi e messi preventivamente in quarantena domiciliare (tra cui un medico che ha contratto il virus in ambito familiare e non lavorativo). A questi tipi di test (che ricordiamolo non hanno un’affidabilità al 100%, ndr), che vengono effettuati con cadenza settimanale, si aggiungono altri più specifici che però richiedono tempi più lunghi per i risultati. Anche e soprattutto grazie alla maggiore prevenzione ed accortenza, accompagnata naturalmente anche da una buona dose di fortuna che in questi casi non guasta mai, l’ospedale di Giugliano vanta una percentuale bassissima di personale medico contagiato, proprio come il Cotugno. Le notizie proveniente dal vicino ospedale di Pozzuoli (dove il numero dei contagiati è arrivato a più di 50, ndr) preoccupano ed invitano soprattutto a non abbassare la guardia.  Il nemico è dietro l’angolo ed invisibile, per questo si è scelto di intervenire alla fonte del possibile contagio per fermarlo ed isolarlo, ovvero partire dallo screening del personale in prima fila nella lotta al Covid. La squadra dedicata alla lotta al Coronavirus all’ospedale di Giugliano è composta da 22 infermieri, 8 ausiliari e 6 medici; al pronto soccorso ci sono altri 8 medici, 30 infermieri e 13 assistenti sanitari; altri 40 anestesisti e medici assistono i pazienti nel reparto di Rianimazione in più ci sono i tecnici impegnati in Radiologia, che spesso preferiscono muoversi di persona con i portatili per sottoporre agli esami i pazienti Covid. I test rapidi, come successo a Pozzuoli, possono sbagliare e creare una falla pericolosa nel sistema. Per questo motivo a Giugliano si è scelto di isolare preventivamente, in attesa del tampone, anche chi ha il dubbio di poter essere stato contagiato poiché a contatto con amici, colleghi o familiari positivi o chi avverte sintomi da Covid. Effettuare un filtro così rigido alla base serve a ridurre al minimo i rischi di contagi ospedalieri, che poi sono quelli più diffusi, insieme ai familiari, in tutta Italia.
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