In mille vestiti di nero per l’ultimo saluto a Santo Romano. Così gli amici di scuola del 19enne ucciso a San Sebastiano al Vesuvio sabato notte hanno partecipato al flash mob organizzato nel parcheggio dell’Istituto Archimede nel quartiere Ponticelli dove Romano si era diplomato.
I ragazzi hanno letto testi e poesie in ricordo del loro amico di cui si sono celebrati ieri pomeriggio i funerali. A prendere la parola anche la dirigente scolastico Maria Rosaria Stanziano che ha chiesto a chiesto ed offerto ai ragazzi tutto l’aiuto necessario per affrontare il triste momento.
Dopo aver letto i testi i ragazzi hanno dedicato all’amico il brano ‘L’ultima Poesia’ di Geolier e Ultimo e poi sono rientrati in classe. E su uno striscione esposto si legge: “Difendiamo la vita, basta armi e violenza”.
Il frame degli ultimi istanti di vita di Santo Romano
L.D.M avrebbe già puntato la pistola al viso di un altro ragazzo prima dell’omicidio di Santo Romano. A riferirlo ai carabinieri è stato un testimone ascoltato subito dopo il raid armato avvenuto in piazza San Sebastiano al Vesuvio. La circostanza è stata smentita dal 17enne, reo confesso, durante l’interrogatorio. Ad avvalorare la testimonianza anche un video, agli atti dell’inchiesta, che mostrerebbe gli ultimi istanti di vita della vittima.
Le immagini, riportate da Il Mattino, mostrerebbero Romano avvicinarsi all’auto a bordo della quale si sarebbe trovato il 17enne L.D.M. Il 19enne si sarebbe avvicinato alla macchina, poi, sarebbe tornato di nuovo indietro forse per un ultimo chiarimento. Romano avrebbe maneggiato qualcosa, prima di essere raggiunto dal colpo di pistola. Le immagini sono agli atti dell’inchiesta. I dettagli emergono dalla misura cautelare firmata dal gip Anita Polito: l’inchiesta è condotta dal pm Ettore La Ragione.
“Mi ha sporcato le scarpe Versace da 500 euro”, il 17enne conferma il motivo degli spari a Santo Romano
La lite sfociata nell’omicidio di Santo Romano sarebbe partita per un paio di scarpe Versace da 500 euro, sporcate per errore da un amico del 19enne ucciso. Agli inquirenti il L.D.M ha riferito di essersi recato nella zona dei Baretti di Chiaiano e lì si è liberato della pistola e della sim del telefono, buttandola in un tombino.
Un altro testimone riferisce anche di avere visto Santo compiere il tipico gesto del lancio di un oggetto prima di sentire il rumore dei colpi di pistola. Per il giudice del tribunale dei minorenni Anita Polito, che ha disposto la detenzione del giovane in una struttura carceraria, a dispetto della patologia psichiatrica di cui è affetto, il 17enne avrebbe dimostrato “una lucidità e una scaltrezza che mal si concilia con l’asserita sua incapacità di intendere e volere”.
Omicidio Romano, nuova accusa al 17enne: “Pistola in faccia anche ad un altro ragazzo”
Il 17enne che ha sparato contro Santo Romano avrebbe già estratto la pistola e, qualche ora prima in piazza Capasso, l’avrebbe puntata al viso di un altro ragazzo a San Sebastiano al Vesuvio. Poi dopo l’omicidio L.M.D, quando ancora non si era diffusa la notizia e i carabinieri lo stavano già cercando, ha chiesto alla madre 20 euro per andare in pizzeria. A riferire agli inquirenti queste 2 circostanze sono stati un testimone oculare e la stessa mamma del giovanissimo indagato.
Il primo episodio, che il minorenne smentisce, sarebbe avvenuto intorno alle 23 nella stessa piazza in cui il 17enne ha esploso il colpo fatale contro Santo Romano. L’incontro con la mamma, invece, poco prima dell’una del 2 novembre in corso Sirena a Barra, proprio lì alle 15:30 verrà rintracciato dai militari dell’Arma all’interno di una casa insieme ad un altro ragazzino.