PUBBLICITÀ
HomeAttualitàL'Arcivescovo di Napoli Domenico Battaglia è stato l'ultimo cardinale creato da Papa...

L’Arcivescovo di Napoli Domenico Battaglia è stato l’ultimo cardinale creato da Papa Francesco

PUBBLICITÀ

L’ultimo porporato creato da Papa Francesco, prima della sua morte avvenuta lunedì Albis 21 Aprile 2025, all’età di 88 anni, è stato Don Mimmo Battaglia.

Le origini di Domenico Battaglia e la sua nomina

Al collo indossa una croce di legno. Il carattere schivo di chi non ricerca clamori e riflettori, non ostenta cariche e fa parlare prima di tutto le opere, Don Mimmo, originario di Satriano, in provincia di Catanzaro, all’età di 57 anni,  è stato nominato da Papa Francesco Arcivescovo di Napoli il 12 dicembre 2020, succedendo al Cardinale Crescenzio Sepe, che era dimissionario per limiti di età. Sempre Bergoglio lo ha creato Cardinale quattro anni dopo, il 7 dicembre 2024.

PUBBLICITÀ

Il Pontefice ha presieduto il Concistoro Ordinario Pubblico nella Basilica Vaticana, nel corso del quale Don Mimmo ha ricevuto l’imposizione della berretta cardinalizia, la consegna dell’anello e l’assegnazione del titolo cardinalizio di San Marco in Agro Laurentino.  In quel concistoro Monsignor Battaglia non era previsto. Ma, in seguito alla rinuncia di un prelato asiatico, fu “ripescato” dal Papa. Adesso don Mimmo Battaglia siede nel Collegio cardinalizio tra i cardinali elettori, che saranno incaricati di scegliere il nuovo Papa. Nella giornata di mercoledì 23 aprile, a quanto si apprende, il Cardinal Battaglia si recherà a Roma, nella cappella della Domus Sanctae Marthae, dove sarà portata la bara del Sommo Pontefice. Mentre sabato 26 aprile alle ore 10 e assisterà ai funerali che si terranno con tutto il Collegio Cardinalizio e la partecipazione dei capi di Stato della terra.

Le parole dell’Arcivescovo di Napoli in ricordo del defunto Papa

Don Mimmo, nel giorno della sua morte, ha voluto salutare Bergoglio con una lettera commovente: “Ci hai parlato con il cuore, Francesco. Con il cuore e con la vita. Con quella voce che sapeva di Vangelo e di strada, di cielo e di polvere, di speranza ostinata e misericordia senza misura. Grazie!”. La missiva si conclude con queste parole: “E ti chiediamo, con quella confidenza che solo l’amore e conosce: restaci vicino ancora. Benedici il cammino della Chiesa universale, benedici la nostra Chiesa di Napoli, prega per noi, per i tuoi poveri, per i cercatori di senso e di significato, per chi non smette di credere che la forza del Vangelo può cambiare il mondo e che la pace può ancora fiorire!”. 

Cardinale Battaglia contro la guerra. Il suo discorso basato sulla fratellanza

L’Arcivescovo di di Napoli, però, aveva già fatto emozionare migliaia di fedeli e non solo, con un discorso tenuto alla vigilia della domenica delle Palme: “Varcare la porta del cuore che ci separa dal fratello è la cosa essenziale”, ha sottolineato in occasione del Giubileo dell’arcidiocesi di Napoli. Poi continua: “In un tempo che sembra premiare chi alza di più la voce o rincorre il consenso facile, si può essere liberi nel Vangelo, una libertà che ha un prezzo ma è l’unica che rende umani”.  Infine si esprime sulla questione del riarmo: “Capisco le paure, le tensioni geopolitiche, ma non possiamo abituarci all’idea che la guerra sia inevitabile”. E sul ruolo dei preti: non sono funzionari né gestori; devono stare con la gente, sentire l’odore delle strade”

 

PUBBLICITÀ
PUBBLICITÀ