C’è una vittima, in Penisola Sorrentina, a causa della Legionella, il batterio killer proveniente dall’acqua. Si tratta di una donna di 68 anni, deceduta in seguito ad una patologia di tipo respiratorio la cui sintomatologia era riconducibile proprio alla legionellosi.
68enne morta di legionellosi, l’ASL sospende le terapie inalatorie a Vico Equense
In particolare a Vico Equense, dove il sindaco Giuseppe Aiello, la scorsa settimana, è stato costretto a emanare un’ordinanza d’urgenza per intimare in via di massima precauzione l’interruzione ad horas delle terapie inalatorie svolte presso un centro abilitato e convenzionato. Il tutto proprio dopo la segnalazione, da parte dell’ASL Napoli 3 Sud riguardante la morte della 68enne, che avrebbe appunto praticato l’aerosol nella struttura destinataria del provvedimento inibitorio del sindaco.
Pare che l’anziana, sotto consiglio del medico curante, avesse deciso di effettuare presso il centro in questione un ciclo di terapie preventive, tramite inalazioni, contro l’otite. Il ciclo è durato dal 2 al 7 ottobre. Il giorno successivo all’ultima seduta, la signora ha iniziato ad accusare difficoltà respiratorie e a manifestare alterazione della temperatura. In conseguenza dell’aggravamento delle condizioni è stata trasferita all’ospedale di Sorrento dove le è stata diagnosticata una polmonite ordinaria. Le è stata prescritta una terapia antibiotica che ha iniziato a seguire a domicilio. Ma l’11 ottobre, in seguito all’aggravamento delle sue condizioni, è stata trasportata all’ospedale Pellegrini di Napoli, dove le confermeranno la diagnosi di legionellosi: la donna morirà la sera del 13 ottobre.
Indagini sull’acqua utilizzata per l’aerosol
Tutti i congiunti della signora, a partire dal marito, non hanno accusato sintomi riconducibili al batterio. Del resto, non è mai stato accertato che la malattia potesse essere trasferita da uomo a uomo. Si è però ancora in attesa dei riscontri del caso sulle attrezzature e sull’acqua utilizzata per l’aerosol. Solo attraverso queste indagini sarà infatti possibile accertare un legame di causa effetto tra l’effettuazione delle terapie inalatorie e la malattia che ha condotto la paziente a morte. Sul caso, l’avvocato della famiglia, Arturo Serra, ha presentato un esposto alla procura della Repubblica di Torre Annunziata.