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giovedì, Aprile 25, 2024
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Lo sconto in fattura e il Superbonus 110%

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Il Superbonus 110% si dimostra molto interessante e attraente per i privati, che hanno la possibilità di beneficiare di lavori a costo zero, ma non è così gradito dalle imprese, che si ritrovano alle prese con la necessità di liquidità immediata. Nelle intenzioni del governo la proposta dovrebbe contribuire al rilancio degli investimenti privati, favorire il settore edile, garantire un aumento dell’occupazione e portare il Pil a crescere. ma sarà davvero così? Di certo i contribuenti avranno l’opportunità di decidere quali lavori svolgere non dovendo preoccuparsi di sborsare denaro in anticipo, ma a mostrare dubbi sono le imprese, perplesse a proposito della reale praticabilità di questo provvedimento.

I rischi della misura

Per quanto le intenzioni siano ottime, infatti, il pericolo è che all’atto pratico il provvedimento non possa essere attuato e addirittura si trasformi in un boomerang per le aziende che potrebbero andare incontro a un disastro economico. A risentirne potrebbero essere i rivenditori e i produttori del settore, e in modo particolare le imprese che si occupano della vendita delle schermature solari, degli schermi oscuranti, delle porte di ingresso e delle finestre.

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Che cosa prevede lo sconto in fattura

In base a ciò che è indicato nel Dl rilancio, a disposizione dei contribuenti verrà messa l’opportunità di beneficiare l’agevolazione al 110% attraverso la cessione del credito, con lo sconto in fattura o attraverso un uso diretto della detrazione. È lo sconto in fattura che, pur risultando apprezzato dai contribuenti, suscita i timori delle imprese: mentre i privati avrebbero la possibilità di cominciare i lavori senza spendere un solo centesimo, le aziende invece di incassare soldi si ritroverebbero ad accumulare il credito di imposta. Vale la pena di tener presente che, su richiesta del committente, il fornitore è libero di non accettare la proposta, il che ovviamente lo porterebbe a perdere l’appalto: a quel punto il committente sarà costretto a individuare un esecutore diverso che sia interessato ad accettare come mezzo di pagamento lo sconto.

Per chiarirsi le idee: un esempio pratico

Per avere le idee ancora più chiare può essere utile un esempio concreto. Si immagini che in un condominio si prenda la decisione di eseguire lavori di isolamento termico che comporteranno una spesa complessiva pari a 50mila euro. Dal momento che la soglia massima prevista per la detrazione è di 60mila euro, si ha a che fare con una spesa più bassa. Di conseguenza, il condominio ha la possibilità di portare in detrazione l’intera cifra dei lavori, e in più beneficiare di un surplus di percentuale. L’importo sarebbe pari a 55mila euro, eppure il condominio sceglie di ricorrere allo sconto in fattura. Il credito viene accettato dall’impresa che si è occupata dei lavori, che di conseguenza emette una fattura che contiene uno sconto equivalente all’entità della detrazione.

Le opzioni per l’impresa

A questo punto l’impresa ha la possibilità di scegliere se cedere il credito di imposta ad altri soggetti, come per esempio intermediari finanziari o istituti di credito, o se utilizzare il credito di imposta direttamente in compensazione. In sostanza il condominio non ha sostenuto costi, mentre l’impresa ha lavorato senza incassare un solo euro, pur avendo acquisito un credito di imposta pari a 55mila euro. Grazie a questo esempio pratico è facile capire il motivo per il quale le imprese non siano molto interessate al credito di imposta, avendo più che altro bisogno di liquidità. La speranza da parte delle aziende è che venga garantita più trasparenza a proposito delle procedure che devono essere seguite in relazione alla cessione del credito di imposta.

Incassa Subito, la proposta di Teamsystem

Una soluzione può essere individuata in Incassa Subito, la nuova proposta del Gruppo Teamsystem grazie a cui è possibile incassare fino al 90% della somma delle fatture in anticipo. I servizi per la cessione del credito come Incassa subito offrono numerosi vantaggi, a cominciare dall’assenza di costi fissi. Le uniche spese da sostenere sono quelle che riguardano la transazione, mentre non ci sono abbonamenti da pagare né fee di ingresso. È l’azienda a decidere quante fatture devono essere cedute. Nel giro di 48 ore si può ottenere la liquidità richiesta, in virtù di un processo tanto rapido quanto sicuro.

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