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domenica, Maggio 5, 2024
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L’onestà e le scelte discutibili di Calzona, col Barca non è scoccata la scintilla ma il neo allenatore non ha colpe

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Tanta onestà nelle dichiarazioni ma anche qualche scelta discutibile che agli altri allenatori non erano state perdonate. La prima di Calzona sulla panchina del Napoli non ha provocato quella scintilla di cui aveva parlato il Ds Meluso prima della partita col Barca spiegando l’esonero di Mazzarri. Chi si aspettava un Napoli arrembante è stato deluso, infatti nella prima mezz’ora gli azzurri sono stati schiacciati nella loro metà campo da un Barca non certo inarrestabile, ma che ha creato almeno 3 chiare occasioni da gol, sventate da un ottimo Meret.

L’onestà di Calzona

Si è vista la solita squadra confusa, soprattutto dal punto di vista tattico. E’ stato lo stesso allenatore del Napoli ad ammettere le difficoltà di inizio gara. “Abbiamo molto lavoro da fare, considerando i nostri problemi tattici abbiamo faticato all’inizio, ma capisco che ci sia un po’ di confusione dopo solo un giorno e mezzo di lavoro insieme”, ha detto il mister che ha ammesso il disordine tattico su cui c’è bisogno di lavorare. Poi ha parlato della ritrovata voglia di lottare, anche se c’è da ammettere che questa non era mancata con Mazzarri (tranne nella trasferta a Torino), infatti spesso il Napoli ha vinto o recuperato partite nei minuti finali. Ciò che accumuna il Napoli visto ieri di Calzona e quello di Mazzarri è la sterilità in fase offensiva. A fronte di un buon secondo tempo, infatti, non ci sono statate occasioni da gol. La rete di Osimhen è stato un lampo in una serata di buio totale.

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Le scelte discutibili dell’allenatore

Difficile interpretare, invece, alcune scelte del neo allenatore: mentre Garcia veniva tartassato dai media per le sostituzioni di Kvara e il posizionamento di Raspadori a destra, Calzona ha fatto la stessa cosa ma non ha avuto lo stesso trattamento.

Sul presunto coraggio finale, ricordiamo che anche il Napoli di Mazzarri spesso concludeva la partita con 4 o 5 attaccanti.

Una delle poche differenze viste in campo ieri è una squadra che ha provato a fare le uscite dal basso di sarriana memoria, ma che spesso non sono riuscite a causa di meccanismi non ben oleati. Per il resto si è visto la squadra di inizio anno, nel bene e nel male. Di certo Calzona non ha colpe, avrà bisogno di tempo per dare la sua impronta alla squadra. Erano i giocatori a dover dare un segnale, ma quest’anno sembrano i lontani parenti di quelli che l’anno scorso hanno portato lo scudetto all’ombra del Vesuvio dopo 33 anni.

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Antonio Mangione
Antonio Mangionehttp://www.internapoli.it
Giornalista pubblicita iscritto dalll'ottobre 2010 all'albo dei Pubblicisti, ho iniziato questo lavoro nel 2008 scrivendo con testate locali come AbbiAbbè e InterNapoli.it. Poi sono stato corrispondente e redattore per 4 anni per il quotidiano Cronache di Napoli dove mi sono occupato di cronaca, attualità e politica fino al 2014. Poi ho collaborato con testate sportive come PerSempreNapoli.it e diverse testate televisive. Dal 2014 sono caporedattore della testata giornalistica InterNapoli.it e collaboro con il quotidiamo Il Roma
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