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sabato, Maggio 4, 2024
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Lucia e Checco travolti e uccisi a Napoli, il responsabile dell’incidente ai domiciliari. Il papà della vittima: “E’ ingiusto”

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Finisce agli arresti domiciliari Dario Lenci, l’uomo che è accusato, tra la notte del 30 settembre ed il 1 ottobre scorso, di aver causato la morte di due ragazzi poco più che ventenni. Il ragazzo, classe 1989, aveva assunto cocaina e vino.

L’errore di Lenci 

L’uomo, nonostante avesse assunto cocaina e avesse “alzato il gomito” con il vino, la notte tra il 30 settembre ed il 1 ottobre scorso decide comunque di mettersi a alla guida dell’auto presa in leasing sfrecciando a tutta velocità per via Terracina. L’irresponsabilità dell’uomo ha messo in pericolo la sua vita e ha tragicamente tolto la vita a due giovani ragazzi.

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Francesco Altamura, 23 anni, e Lucia Morra, di soli 20 anni erano sullo scooter quando furono travolti dalla macchina di Lenci. Quest’ultimo quella notte rimase immobilizzato per qualche minuto nell’auto, incastrata nel fusto di un palo della corrente. Appena presa coscienza della situazione Lenci chiamò l’ambulanza pregando di essere celeri poiché vi erano due ragazzi feriti a terra. Una volta raggiunto dalle forze dell’ordine, in particolare dagli agenti della municipale, “l’autista mostrava segni evidenti di alterazione psichica, puntualmente confermati dalle analisi di primo e di secondo livello”.

“Compie un omicidio volontario chi alla guida investe e uccide dopo avere assunto droga e alcol”.
Non sa darsi pace Gianfranco Morra, padre di Lucia Morra, la ventenne napoletana travolta e uccisa da un’auto lo scorso settembre mentre era in sella di uno scooter guidato dal fidanzato 23enne, Francesco Altamura, anche lui deceduto sul colpo.
Alla guida della vettura che li ha uccisi c’era, quella tragica notte tra il 29 e il 30 settembre scorsi, il 34enne Dario Lenci a cui il giudice ha concesso gli arresti domiciliari (vicenda della quale riferisce Il Mattino).

Una decisione che ha scatenato l’ira dei genitori dei due ragazzi: “Non riesco ancora a capire come sia possibile – dice ancora Gianfranco – è risultato positivo all’alcol e alla cocaina.

Vorrei parlare con il giudice e dirgli ‘cosa avrebbe dovuto fare per andare in galera uno così? Una strage? Non sono omicidi stradali, perché chi investe e uccide dopo avere assunto droga e alcol commette omicidio volontario”. “Lui sta a casa – dice ancora il padre di Lucia – mentre noi, nostra figlia, ce l’abbiamo in un’urna, accanto a una foto, sul comodino. Chiedo giustizia per due vite spezzate, – conclude il padre di Lucia – e mi rivolgo al ministro della Giustizia”.
“Perché non si è proceduto all’arresto in flagranza – si chiede l’avvocato Sergio Pisani, legale di Morra – obbligatorio in caso di positività alla droga. Qui è anche emerso un mix con l’alcol.
In questi casi sarebbe necessario prevedere una presunzione di pericolosità e la custodia in carcere in fase cautelare”.
Secondo Pisani “questa vicenda supera anche i perimetri della condotta di omicidio stradale: non è possibile applicare un regime detentivo che si fonda sul mero autocontrollo di un soggetto che ha dimostrato di essere assolutamente ‘inaffidabile e onnipotente’ come ha giustamente affermato il pm nella richiesta di custodia in carcere respinta dal Gip”.

 

Lucia e Checco morti a Napoli, travolti da un’auto mentre sorpassava

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