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Omicidio ad Afragola, Mocerino temeva per la sua vita: una lite prima del delitto

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I carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna hanno arrestato il killer che il 31 dicembre 2022, la vigilia dello scorso Capodanno, ha ucciso a colpi d’arma da fuoco ad Afragola, in provincia di Napoli, Luigi Mocerino, 38 anni, con precedenti per spaccio di sostanze stupefacenti.
Si tratta di Salvatore Puzio, 46 anni, ritenuto dalla Procura di Napoli legato al gruppo malavitoso del “Gelsomino” che si contrappone al gruppo “delle Salicelle” di Afragola.
Puzio, secondo quanto emerso dalle indagini del militari dell’arma, avrebbe seguito con il suo scooter la vittima che viaggiava in auto e poi quando questa si è fermata in via Mocerino, l’ha freddata, tra la gente, sparandogli alle spalle e al volto scoperto almeno quattro di colpi con un revolver.
Per gli inquirenti il movente dell’omicidio volontario sarebbe riconducibile a una lite scattata dopo il diniego da parte di Mocerino di pagare una quota al gruppo malavitoso dei Gelsomino.
Infatti, sempre secondo le indagini, la vittima, che gestiva una piazza di spaccio, si stava avvicinando al gruppo rivale delle Salicelle.

In effetti è emerso come sia la vittima che l’indagato fossero coinvolti in un traffico di sostanze stupefacenti e che proprio ragioni di contrasto connesse a tale attività illecita sarebbero alla base del grave fatto di sangue. Il contesto nel quale si sono svolti i fatti è quello della criminalità organizzata afragolese, nel quale, nonostante recenti arresti di esponenti di primo piano, bande armate continuano a contrapporsi per il controllo delle attività illecite, prima tra tutte il mercato degli stupefacenti.

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La vittima continuava a svolgere attività illecita di spaccio di sostanze stupefacenti, con “l’avallo” di SASSO Giuseppe, dal quale aveva l’obbligo di acquistare lo stupefacente da immettere poi sul mercato o al quale avrebbe dovuto comunque pagare “la settimana” per poter svolgere l’attività illecita. Dalle indagini è emerso che la vittima aveva avuto, pochi giorni prima della sua morte, un litigio con i fratelli Tuccillo Giovanni detto plastichina e Luigi detto ‘o russ, i quali svolgevano la medesima attività sotto la “protezione” di Puzio Salvatore, detto ‘o chirù, noto criminale locale, legato al clan Moccia.

Tuccillo gli aveva più volte rimproverato di essersi associato al gruppo criminale “delle
Salicelle” anziché a quello “del Gelsomino”. Inoltre la vittima ebbe qualche anno prima uno scontro proprio con Salvatore Puzio poiché quest’ultimo voleva ricevere una quota per lo
spaccio di sostanze stupefacenti avviato dal Mocerino autonomamente, minacciandolo di
morte.

Mocerino temeva per la sua vita, si sentiva infatti in costante pericolo in quanto a seguito dell’arresto di Sasso Giuseppe, non aveva più potuto beneficiare dell’appoggio e della protezione criminale di quest’ultimo sul territorio.

Il killer è stato ripreso dalle immagini delle telecamere di diverse attività commerciali e residenze private. Le indagini non sono concluse, infatti i carabinieri sono sulle tracce di altri complici.

Chi è Salvatore Puzio

La personalità e il ruolo criminale dì Puzio Salvatore emerge dalle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia. Pur non avendo alcuna specifica condanna per fatti riconducibili alla criminalità organizzata, Puzio veniva deferito per la tentata estorsione aggravata. Sua moglie è la figlia di Laezza Vincenzo alias “Vicienz e Pastur”. Il legame di parentela con soggetti vicini al gruppo criminale denominato “clan Moccia”, viene rafforzato dalla figura di Laezza Giosafatte ( del cognato di Puzio Salvatore in quanto fratello della moglie Annunziata), coniugato con Moccia Lucia figlia di Moccia Angelo.

Sulla personalità e sul ruolo criminale di Puzio Salvatore, hanno reso rilevanti dichiarazioni
collaboratori di giustizia come Cinquegrana Antonio, Iovinella Alessandro e Puzio Michele

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Antonio Mangione
Antonio Mangionehttp://www.internapoli.it
Giornalista pubblicita iscritto dalll'ottobre 2010 all'albo dei Pubblicisti, ho iniziato questo lavoro nel 2008 scrivendo con testate locali come AbbiAbbè e InterNapoli.it. Poi sono stato corrispondente e redattore per 4 anni per il quotidiano Cronache di Napoli dove mi sono occupato di cronaca, attualità e politica fino al 2014. Poi ho collaborato con testate sportive come PerSempreNapoli.it e diverse testate televisive. Dal 2014 sono caporedattore della testata giornalistica InterNapoli.it e collaboro con il quotidiamo Il Roma
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