“Siamo innocenti ed estrai ai fatti che ci hanno contestato. Abbiamo svolto solo il nostro lavoro di imprenditori”. Questa la difesa di Tony Colombo e Tina Rispoli ai magistrati durante l’interrogatorio di garanzia a seguito dell’arresto nell’inchiesta sulla camorra Spa. Il cantante e la moglie, rinchiusi rispettivamente a Secondigliano e Santa Maria Capua Vetere, sono apparsi provati e scossi davanti al Gip che li ha interrogati sull’accusa mossa ad entrambi: concorso esterno in associazione mafiosa. Per i magistrati dell’Antimafia, infatti, Tina avrebbe ereditato soldi e affari del marito defunto, ucciso dalla camorra, e li avrebbe reinvestiti in affari illeciti insieme ad esponenti di spicco del clan Di Lauro. Tra i business portati avanti c’è anche quello del cantante Tony Colombo, che avrebbe avviato la sua carriera anche grazie all’appoggio Gaetano Marino, ex marito di Tina. “Affare”, quest’ultimo, ereditato dalla Rispoli e poi trasformato in unione amorosa oltre che commerciale col matrimonio che tanto ha fatto discutere i media.
Colombo e Rispoli (difesi entrambi dall’avvocato Carmine Foreste e Maria Carmela Fiorita Nardi), in mezz’ora di interrogatorio hanno respinto entrambi le accuse a loro carico, dichiarandosi estranei alla vicenda. I racconti dei pentiti e le intercettazioni sarebbero frutto di interpretazioni errate o comunque inerenti alla loro veste di imprenditori in vari campi.
Tony Colombo, nel corso del faccia a faccia con il giudice che lo ha fatto arrestare, si è definito un imprenditore lontano dalla camorra, che ha sempre agito alla luce del sole mentre i Pm sostengono l’inverso. Insomma il lungo braccio di ferro tra Procura e la coppia è solo all’inizio.