del porto Sannazaro di via Mergellina, potrebbe cavarsela con una semplice multa. E’ quanto prevede il codice penale per il reato di inquinamento ambientale, di cui l’uomo, un autospurgatore di Caivano reo confesso del disastro, è accusato.
Le immagini ritraggono l’operazione; sempre secondo quanto verbalizzato dagli uomini della Municipale alle 9,30 il mezzo accede al tombino di ispezione per eseguire un intervento di espurgo commissionato dal condominio, ma la cisterna è gia piena di fanghi di polvere di marmo caricati il giorno prima presso un altro sito. Nel compiere l’operazione di espurgo l’operaio,dopo aver aperto il tombino del condominio, apre anche inspiegabilmente un tombino della rete pluviale e vi immette il grosso tubo della cisterna e ve ne scarica il contenuto che di conseguenza finisce in mare. Il responsabile, di Caivano, risulta essere sprovvisto di qualsiasi documento di trasporto rifiuti, sia dell’intervento della mattina che del prelievo dei fanghi di marmo del giorno prima.
Rintracciato e generalizzato il responsabile è stato denunciato per l’immissione in mare di rifiuti liquidi speciali e contestualmente,sempre a Caivano è stato sequestrato penalmente il veicolo cisterna con cui aveva eseguito l’ immissione. Si attendono ora i risultati dei prelievi eseguiti dai tecnici Arpac anche per determinare l’ entità del rifiuto immesso in mare e per valutare ulteriori responsabilità penali.