14.6 C
Napoli
venerdì, Aprile 19, 2024
PUBBLICITÀ

Maria Mesi, l’ex amante di Matteo Messina Denaro indagata per favoreggiamento

PUBBLICITÀ

Maria Mesi, ex amante del boss Matteo Messina Denaro, e Francesco Mesi, i fratelli già condannati nei primi anni 2000 per il favoreggiamento del boss, sarebbero nuovamente iscritti nel registro degli indagati con l’accusa di aver favorito la latitanza del capomafia arrestato il 16 gennaio scorso. Ieri, i carabinieri del Ros hanno perquisito le loro abitazioni e di Aspra, nel Palermitano, una casa di campagna e la torrefazione gestita dalla famiglia Mesi. Gli inquirenti avrebbero sequestrato i cellulari e i pc dei due fratelli.

Lettere d’amore per Maria e la passione per i videogiochi, i retroscena nei pizzini di Messina Denaro

Matteo Messina Denaro ha scritto molti pizzini durante la sua latitanza trentennale. Nella corrispondenza sequestrata in casa di Filippo Guttadauro, cognato e suo collegamento ufficiale con il mondo esterno, ci sono anche le lettere d’amore inviate a Matteo da Maria Mesi: “Ti amo e ti amerò per tutta la vita. Dal profondo del mio cuore ti amo, ti mando tantissimi baci. Tua per sempre”.

Un’altra missiva, inviata questa volta dall’ex latitante alla compagna, svela invece una passione inedita per i videogiochi: “Desidero tanto farti un regalo. Sai, ho letto che è uscita la cassetta di Donkey Kong 3 e non vedo l’ora che sia in commercio per comprartela. Quella del Secret of Mana 2, ancora non è arrivata...”.

Messina Denaro incastrato dal lusso, orologio da 35mila euro e cappotto da 10mila

Matteo Messina Denaro non rinunciava al lusso, nemmeno in occasione di una visita alla clinica La Maddalena. Al momento dell’arresto il superlatitante portava al polso un orologio di lusso e un costoso cappotto.

Ieri si è tenuta la conferenza stampa della Procura e dei vertici dei carabinieri. “E’ stata un’attività complessa basata solo sugli esiti delle indagini dell’Arma. L’intervento si è sviluppato su attività tecniche: il latitante era arrivato dentro la struttura sanitaria ed è scattato, quindi, l’operazione organizzata su più livelli. Nei pressi della clinica il latitante è stato individuato insieme al suo complice: non ha opposto resistenza si è subito dichiarato, non ha finto di essere un altro soggetto. Guardandolo c’era poco verificare. Lo abbiamo preso nella strada dove abbiamo fatto la cinturazione. Sicuramente avrà cercato delle cautele per sfuggire alla cattura, stava cercando rifugio ma c’erano i nostri militari. Aveva un Frank Muller da oltre 30 mila euro“, dichiara ai giornalisti il colonello dei carabinieri Lucio Arcidiacono.

“Ero ai festini con il padrino. E c’erano anche forze dell’ordine”, un testimone a Le Iene

Continuano le indagini per ricostruire la rete di protezione che ha garantito la latitanza a Matteo Messina Denaro. Tante persone si stanno presentando spontaneamente dai carabinieri o dalla polizia per raccontare che loro quell’uomo l’avevano incontrato dopo aver visto il suo volto nelle immagini post-cattura. Si tratta di testimonianze che potrebbero essere utili agli investigatori per ricostruire la vita del boss di Castelvetrano tra spostamenti, frequentazioni, abitudini e rapporti d’affari.

PUBBLICITÀ

Uno di questi presunti testimoni ha invece parlato con Ismaele La Vardera, ex Iena e oggi Vicepresidente della Commissione antimafia della Regione Sicilia, che ha parlato microfoni de Le Iene. Filippo Roma ha ricostruito la testimonianza, subito denunciata agli inquirenti, di questo presunto testimone che parla di alcuni festini in una villa palermitana, a cui avrebbe partecipato Matteo Messina Denaro. In quella circostanza avrebbe visto anche un uomo appartenente alle forze dell’ordine, un medico e un noto politico italiano.

IL RACCONTO SUL PADRINO

La testimonianza sarà al centro del servizio de Le Iene che e andrà in onda domani su Italia 1. “Si parla di un Matteo Messina Denaro che frequentava salotti importanti della borghesia e che partecipava come se nulla fosse a dei festini”, dice La Vardera all’inviato. “Ho denunciato la testimonianza che mi hanno reso al Ros”, il reparto che ha da poco arrestato il superboss. “Il testimone è una persona per bene, che fa una vita normale, che aveva paura di parlare – continua La Vardera – perché le cose che poteva raccontare erano molto delicate e parlavano proprio di quella zona d’ombra che avrebbe potuto proteggere il boss latitante“.

“DROGA ED ESCORT”

Se sei un uomo delle Forze dell’ordine non vai ad una festa privata per fare sniffare gli amici tuoi. Tu lavori per la legge, tu hai questo ruolo importante. Questa cosa mi fa arrabbiare… ho notato che alcuni dei presenti entravano in una stanza – dice il testimone a La Vardera – C’era cocaina. Quelli che erano lì mi si presentano solo per nome, e mi hanno spiegato che chiunque di quelle persone incontrate lì dentro, se io le avessi viste fuori, avrei dovuto far finta di non conoscerle. Tutte persone di classe. Mangiavano ostriche, ricci di mare, c’era anche il Mont blanc, champagne e vini molto costosi. Fino alla mezzanotte c’erano le cameriere normali, poi, dopo, arrivavano le escort. Ragazze di lusso. Si faceva sesso dopo mezzanotte. È stata data l’opportunità una sera“.

PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

Aggredisce gli agenti brandendo un fiasco di vino: arrestato 34enne a Poggioreale

Nel pomeriggio di mercoledì, gli agenti del Commissariato di Poggioreale sono intervenuti in via Traccia a Poggioreale per la...

Nella stessa categoria