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lunedì, Maggio 6, 2024
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Maxi sequestro di cocaina a Trieste, coinvolto un uomo del clan Mazzarella

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La cocaina sequestrata a Trieste era diretta anche alla camorra. Queste la ricostruzione del colonnello Leonardo Erre, comandante del nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza, dopo il sequestro da 700 kg di cocaina a Trieste. “Un gruppo francese con doppio passaporto franco-marocchino; un gruppo campano, con un soggetto che dovrebbe essere contiguo al clan Mazzarella; un gruppo calabrese, persone che già da evidenze processuali sono state condannate per associazione a delinquere perché componenti di ’ndrine del clan di Siderno; un gruppo svizzero, di cui per ora è stato solo individuato il mediatore colombiano”, ha dichiarato l’ufficiale durante la conferenza stampa dell’operazione Cultro 23.

SEQUESTRATI 700 KG DI COCAINA

Ieri mattina 50 finanzieri, con il supporto aereo del Reparto Operativo Aeronavale di Vibo Valentia, ha dato ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere che coinvolge 14 persone tra Italia e Colombia, che si aggiungono ad altre 7 già arrestate in flagranza di reato, in seguito alle indagini condotte dal Nucleo PEF della Guardia di Finanza di Trieste, con la guida ed il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo giuliano – Dott. Federico Frezza, che hanno portato al sequestro di oltre 7 quintali di cocaina.

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L’EJERCITO DE LIBERATION NATIONAL

Ad un anno di distanza dal sequestro di 4,3 tonnellate della medesima droga e l’arresto di 38 persone, tra cui esponenti del noto Clan del Golfo colombiano, a finire nel mirino degli inquirenti è la volta dell’Ejercito de Liberation National, gruppo paramilitare rivoluzionario del paese sudamericano, i cui interessi criminali nel mercato della droga toccano gli Stati Uniti e arrivano sino in Europa.

Grazie alla consolidata collaborazione con l’Autorità Giudiziaria (Fiscalia 41) e la Polizia Colombiana, unitamente all’Agenzia statunitense Homeland Security Investigations (HSI) e la Guardia Civil spagnola, oltre agli emissari del cartello sono stati individuati diversi gruppi criminali acquirenti, di origine francese, marocchina nonché collegati a importanti realtà di ‘ndrangheta e camorra, operanti in Lombardia, Campania e Calabria.

GLI AGENTI SOTTOCOPERTURA

Fondamentale per il buon esito dell’operazione l’utilizzo di agenti “undercover”, che si sono insinuati nei gangli dello stoccaggio e nella distribuzione all’ingrosso dello stupefacente, così da ricostruire i legami dei produttori sudamericani con gli acquirenti in territorio italiano ed i collegamenti tra questi e diverse figure di mediatori.

Sono 15 le “consegne controllate” effettuate nei primi mesi di quest’anno dai finanzieri, in perfetta sinergia con l’Autorità Giudiziaria, grazie alle quali, oltre ad identificare broker e grossisti oggi attinti dalla misura cautelare, sono stati tratti in arresto anche trasportatori e fiancheggiatori di un collaudato sistema di smistamento sul territorio.

COLPO DA 15 MILIONI DI EURO

Oltre alla droga, il cui valore di acquisto per le organizzazioni si aggira sui 15 milioni e mezzo di euro e che sul mercato finale ne avrebbe fruttati dai 70 agli 80, sono stati sottoposti a sequestro anche 700mila euro in contanti e 8 automezzi, di cui un autoarticolato: risorse e mancati introiti sottratti alle illecite ricchezze accumulate dal complesso sistema di affari del narcotraffico mondiale, senza contare le ricadute in termini di “costo sociale”.

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