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venerdì, Aprile 19, 2024
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Primo scontro Meloni-Schlein in Parlamento, la Premier dice no al salario minimo

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Giorgia Meloni ha risposto alle domande di maggioranza ed opposizione durante il ‘question time’. Svariati gli “attriti” tra le donne della politica italiana: Schlein incalza su stipendi bassi e sullo stop al riconoscimento dei figli di coppie gay.

Lo scontro tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein 

Al question time presieduto dal Premier Giorgia Meloni sono presenti anche il leader del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, e la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein. La Premier pare avere le idee chiare su come rispondere alle richieste dell’opposizione; la difesa è l’attacco. Elly Schlein ha infatti posto svariati quesiti a Giorgia Meloni partendo dal salario minimo. Alla domanda su come contrastare il “lavoro povero” Meloni risponde: “C’è un problema: chi ha governato fino ad ora ha reso più poveri i lavoratori italiani e ora questo governo deve fare quello che può per invertite la rotta“.

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Il salario minimo non è la soluzione, serve tagliare le tasse” continua poi la Premier ed aggiunge: “Pur nelle risorse limitate a disposizione, abbiamo dato segnali come il rinnovo del taglio di due punti del cuneo fiscale e retributivo e l’aggiunta di un ulteriore punto per i redditi più bassi. Sono primi passi verso l’obiettivo di aumentare i salari dei lavoratori garantendo retribuzioni dignitose“.

“Giorgia Meloni non è più tempo di prendersela con gli altri”

Se Giorgia Meloni pare aver adottato la strategia dell’attacco Elly Schlein pare non essere da meno. La neo segretaria non usa mezzi termini e in via diretta dice alla Meloni: “Signora presidente, le sue risposte non ci soddisfano, innanzitutto perchè vorrei ricordare che il Pd ha provato nella scorsa legislatura ad arrivare il salario minimo ma lei è i suoi alleati che le siedono accanto avete votato contro“.

Per niente convinta dalla risposta di Giorgia Meloni, accusandola di continuare a “puntare il dito” la Schlein continua: “Le ricordo che ora sono io all’opposizione e lei al governo e non è più tempo di prendersela con gli altri. Non si nasconda dietro un dito“. “Se fosse bastata la contrattazione collettiva quei tre milioni di lavoratori poveri non li avremmo. Lei sa bene che di quei contratti solo pochi sono firmati da organizzazioni più rappresentative. È in carica da soli cinque mesi ma state già  andando in direzione opposta è sbagliata” continua poi.

Elly Schlein sembra aver da subito preso tra le mani le redini dell’opposizione incarnando a pieno titolo la posizione di segretario di partito. La Schelin infatti continua: “Siete una destra che è ossessionata dall’immigrazione ma non vedete l’emigrazione di tanti giovani che i salari bassi e la precarietà costringono a costruirsi un futuro altrove. Avete quasi cancellato Opzione donna. Queste sono le risposte, perchè le vostre priorità sono altre: i rave, i condoni, la guerra alle Ong e da ieri colpire i figli e le figlie delle famiglie omogenitoriali che hanno gli stessi diritti di tutti i bambini e bambine che fanno parte della nostra comunità“.

Migranti e Superbonus

Risponde poi su altri temi la Premier; a Magi sul tema dei migranti dice: “Per fini politici si finisce per mettere in discussione l’onore e l’operato di chi ogni giorno rischia la propria vita per salvarne altre e si finisce per calunniare l’Italia intera, offrendo strumenti a chi vuole caricare tutto il peso su di noi invece che assumersi le proprie responsabilità“. Attacca duramente e continua poi: “La nostra coscienza è a posto, spero che chi attacca il governo ma non dice una parola sulle responsabilità degli scafisti possa dire lo stesso“.

Arriva la risposta di Magi: “L’impostazione giusta non è quella che lei, in un assurda inversione di ruoli, ha detto quando ha chiesto ‘credete davvero che il governo abbia voluto fare annegare i naufraghi di Cutro?’; dobbiamo semmai chiederci ‘Abbiamo fatto tutto per salvare vite umane?’ rispettando la nostra Costituzione. Lei dovrebbe chiedere ai partner europei una operazione congiunta e lei avrebbe più credibilità per chiederlo se il governo operasse così’. Dunque il governo dovrebbe chiedere ai parner europei una operazione europea di salvataggio dei migranti nel Mediterraneo, perché “è ora di finirla con la farsa della Sar libica“.

Toni tutt’altro che “passivi”, il question time con la Premier ha toccato i temi più “fragili” della politica italiana. Come per il Superbonus, riforma sulla quale la Meloni si esprime così: “La norma che nasceva da un presupposto condivisibile ha prodotto conseguenze sulle quali il governo lavora da mesi. Una norma che ha consentito la proliferazione di un mercato opaco di circolazione dei crediti fiscali a tutto vantaggio delle imprese ma dei vari intermediari finanziari intervenuti a raccogliere questi crediti“.

Bisogna quindi “intervenire sul riassorbimento sui crediti fiscali, ma stando attenti che ci possa essere un’occasione di lucro, siamo pronti a correggere gli squilibri“.

 

 

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