16.8 C
Napoli
domenica, Maggio 5, 2024
PUBBLICITÀ

«Devi fare una fatica», il ‘messaggio in codice’ per uccidere il ras di Secondigliano

PUBBLICITÀ

«Devi fare una fatica», così i vertici degli Amato-Pagano commissionarono a Giovanni Illiano l’omicidio di Francesco Feldi ‘o tufan, ras della droga del rione Berlingieri. Particolare contenuto nell’ordinanza di custodia cautelare che un mese fa ha portato all’arresto, come mandanti, Carmine Amato e Raffaele Teatro (leggi qui l’articolo). Illiano in un verbale di interrogatorio del 30 gennaio 2013 parlò proprio dell’omicidio di Faldi:  «Nel febbraio 2011 Antonino D’Andò e Raffaele Teatro mi diedero l’incarico di uccidere Francesco Feldi. Come ho già riferito io insieme a Sabatino Palumbo ed Attanasio Liguori ero il referente su Mugnano degli Amato-Pagano. Ricordo che mi mandarono a chiamare e mi convocarono nel covo del Lotto G  – spiega il collaboratore di giustizia – Antonino D’Andò e Raffaele Teatro mi parlarono in disparte all’interno di una stanza e mi dissero che l’indomani avrei dovuto “fare una fatica insieme a Mirko”, mi dissero cioè che dovevo commettere un omicidio insieme a Mirko Romano. Mi dissero che la persona da uccidere era Franchetiello Turano, ossia Francesco Feldi, persona che non conoscevo ma di cui avevo sentito parlare, ne conoscevo la fama come appartenente al clan Sacco Bocchetti e  quindi come persona che stava nel Rione Berlingeri e San Pietro a Patierno».

L’omicidio Feldi a Secondigliano raccontato da Gaetano Annunziata

Oltre a Illiano ci sono poi le dichiarazioni di Gaetano Annunziata, ex ras degli Abete-Abbinante che, nel verbale del 14 dicembre 2012,  ha rivelato ai magistrati:«Non conoscevo Francesco Feldi, ho saputo del suo omicidio da Mirko Romano che in quel periodo frequentavo assiduamente. Si deve comprendere che quando è stato ucciso Feldi Francesco, se non sbaglio era d’inverno comunque prima del luglio 2011 periodo in cui invece mi sono separato da Mirko Romano, quest’ultimo era molto legato a me e spesso dormiva a casa mia. Già nei giorni precedenti a questo omicidio sapevo che avevano in programma di uccidere qualcuno ma non sapevo di chi si trattasse. Sapevo questo perché ho preparato con lui le armi per questo omicidio, ricordo che erano tre pistole, non ricordo con precisione di che tipo, una era sicuramente a tamburo le altre erano automatiche ma non ricordo il calibro, forse una 38 ed una 57, ma non ne sono certo. Le pulimmo a casa mia ed oltre a me e Mirko Romano, Raffaele Teatro e un ragazzo che conosco come “Attanasio di Mugnano” (Attanasio Liguori ndr), persone che sono in grado di riconoscere. Io e Mirko provammo le armi al 13° piano della vela Rossa. Attanasio ricordo che venne a controllare le armi dopo che le avevamo provate e portò anche la macchina che doveva essere utilizzata per l’agguato ed all’interno della quale, nel sistema, vennero nascoste, da me le armi. Era una Fiat Punto grigio scuro modello vecchio. Dopo aver commesso l’omicidio, la sera, Mirko venne a dormire da me e mi disse che avevano ucciso Feldi Francesco. Non entrò nel dettaglio, mi riferì solo alcuni particolari. Ricordo che mi disse di avere aspettato la vittima tutta la giornata e di averlo poi ucciso sotto la sua abitazione».

PUBBLICITÀ

 

PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

Matteo, il 25enne italiano arrestato negli USA: “È stata una tortura ma sono sopravvissuto”

Uno studente italiano di 25 anni, Matteo Falcinelli, originario di Spoleto, è stato arrestato in Florida, a Miami, con...

Nella stessa categoria