Miccoli si tatua Maradona sulla pelle: “E ora… Resterai sempre con me”.
Un vuoto enorme che solo la scomparsa del più grande calciatore di tutti i tempi avrebbe potuto lasciare. La morte di Diego Armando Maradona è stata infatti percepita come la scomparsa di un mito, di una leggenda. La persona, l’ideologia a cui non saremo mai davvero disposti a dire addio.
Tra le persone a lui più legate c’è sicuramente Fabrizio Miccoli, ex attaccante tra le altre di Palermo e Lecce. Il salentino si è sempre professato un profondo ammiratore di Diego, al punto che in passato aveva acquistato un orecchino appartenuto proprio al Pibe. Orecchino che, racconta, non ha mai indossato e che avrebbe voluto lui stesso consegnare un giorno al suo idolo. Oltre al gioiello, l’ex attaccante è riuscito nel tempo ad ottenere anche la maglia autografata.
Diego inciso sulla pelle
Anni fa Miccoli aveva fatto un tatuaggio proprio in onore di Diego Armando Maradona. Oggi, in suo ricordo, ha deciso di incidere nuovamente El Pibe sulla pelle. Un tattoo ritraente il volto di Maradona fatto dietro il polpaccio destro. Le foto poi pubblicate sul suo profilo Instagram accompagnate da una didascalia: “E ora… Resterai sempre con me!”.
Un amore senza fine quello per l’argentino, che ha spinto Miccoli a dare il nome di Diego anche a suo figlio.
Le parole di Miccoli su Maradona
Nel corso di un’intervista rilasciata lo scorso 28 novembre a Radio Kiss Kiss, Miccoli ha raccontato del suo rapporto con Maradona.
L’ANEDDOTO SULL’ORECCHINO E SUL TATUAGGIO – «Sono veramente molto triste per la sua dipartita – dichiara Miccoli – , si è detto tanto di lui in questi giorni drammatici. Ho un tatuaggio in suo onore (oggi ne ha un altro, ndr.), lo feci anni fa, ed anche il suo orecchino che mi aggiudicai all’asta. Inoltre ho dato il suo nome a mio figlio, ma aldilà di questo per me Diego è stato tutto nel calcio, un genio grandissimo».
«Avrei voluto incontrarlo per restituirgli l’orecchino che presi all’asta – continua – ho parlato anche con Diego jr per cercare una data, non esserci riuscito è il mio rammarico più grande in questo momento. Terrò ancora con più amore e orgoglio questo orecchino, come una reliquia, un cimelio. Diego lo sapeva ed era contento che lo avevo comprato io, ripeto il mio sogno sarebbe stato poterglielo ridare dal vivo. Ho anche una sua maglia con dedica dell’Argentina, me la portò Javier Pastore, quando giocava nel Palermo».