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mercoledì, Aprile 24, 2024
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Morte di Pelè, l’ospedale svela i motivi del decesso di O Rey

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Pochi istanti dopo la morte di Pele’, l’ospedale Albert Einstein di Rio de Janeiro ha diramato un sintetico bollettino medico in cui conferma “con rammarico la morte oggi di Edson Arantes do Nascimento, Pele'”. Il decesso, si precisa, è avvenuto: “per il cedimento di piu’ organi, conseguente alla progressione del cancro al colon associato alla sua condizione medica precedente”. “L’ospedale Israelita Albert Einstein – si dice infine – si unisce al dolore della famiglia e di tutti coloro che soffrono per la perdita del nostro caro Re del Calcio”.

La figlia di Pelè dedica parole dolci al padre-campione: ““Tutto ciò che siamo, è grazie a te. Ti amiamo infinitamente. Riposa in pace”

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IL MONDO E’ IN LACRIME

Il mondo è in lacrime per la morte di Pelè. La notizia è stata confermata dalla pagina Facebook della leggenda del calcio mondiale: “L’ispirazione e l’amore hanno segnato il viaggio del re Pelé, serenamente scomparso oggi. Nel suo viaggio, Edson ha incantato il mondo con il suo genio nello sport, fermato una guerra, realizzato opere sociali in tutto il mondo e diffuso quella che più credeva essere la cura per tutti i nostri problemi: l’amore. Il suo messaggio oggi diventa un’eredità per le generazioni future. Amore, amore e amore, per sempre”.

PELE’ UN SIMBOLO DEL CALCIO

Il simbolo del futebol nacque a Tres Coracoes nel 23 ottobre 1940. Viveva una vita da copertina regalando record: unico calciatore a vincere tre mondiali, 1279 reti segnate in carrieral Generazioni di bambini hanno provato il colpo da fuoriclasse ispirandosi a Pele’ su un campetto. Atleta del secolo (assegnato dal Cio nel 1999), calciatore del secolo (ex aequo con Maradona).

O Rei è stato con Muhammad Alì, l’atleta più celebre della storia, famoso nei punti piu’ remoti dell’Asia come nel cuore dell’Africa, nei deserti australiani.
Nessun altro sportivo ha avuto più spettatori di lui, e la sua faccia e’ tuttora, molti anni dopo il suo ritiro, tra le più popolari del pianeta. ”Sono conosciuto piu’ di Gesu’ Cristo”, disse anni fa in un’intervista all’ANSA.

Una frase che gli attirò critiche: “Anche se è una cosa blasfema – spiegò – c’è una logica. Io sono cattolico, e so cosa significhi Gesù con i suoi valori. Ma nel mondo è pieno di gente che crede in altro: in Asia , ad esempio, ci sono centinaia di milioni di buddisti. Magari non sanno chi è Cristo, ma di Pelé hanno sentito parlare…”.

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Alessandro Caracciolo
Alessandro Caracciolo
Redattore del giornale online Internapoli.it. Iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti dal 2013.
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