Ieri sera Nando Autiero e Alis Eftenaru sono morti soffocati in seguito ad un incendio scoppiato in un condominio Acer a Rimini. Il 55enne di Napoli e la moglie sarebbero deceduti a causa dell’intossicazione. Secondo il Resto del Carlino i due sono stati ritrovati privi di coscienza sulla soglia di casa. I vigili del fuoco sono entrati nel condominio per sgomberare dagli abitanti che si trovavano all’interno al momento del rogo.
A prendere fuoco è stato un appartamento al pian terreno di via Giuliano. A seguito del rogo sono state evacuate 43 persone, 8 di loro affidate alle cure dei sanitari, e una dozzina di appartamenti dell’immobile. Sul posto sono intervenuti gli uomini della Polizia di Stato, della Polizia Locale, i Vigili del Fuoco e i sanitari del 118.
Le parole dell’avvocato di Nando ed Alis
“Una tragica notizia. I due morti erano miei clienti e utenti della Uil. Autiero Ferdinando e la moglie rumena. Lo seguivo nelle pratiche di invalidità civile e per l’assegno di accompagnamento. Era invalido al 100% e aveva seri problemi fisici e locomotori, tanto che per i tragitti lunghi era costretto ad utilizzare la carrozzina. Ogni tanto lo ricoveravano anche per i suoi problemi polmonari. Ci sentivamo spesso e mi aggiornava sui suoi accertamenti clinici. Da Cliente era diventato un amico. Ogni Natale o Pasqua si presentava in studio con panettone o con la colomba da bravo napoletano che rispetta le tradizioni, aveva sempre un pensiero gentile nonostante non vivesse nell’oro. Anzi, ma aveva veramente un cuore d’oro. Immagino che vedendo il fumo abbia provato a scappare ma un po’ per le sue difficoltà a fare le scale un po’ per il troppo fumo sviluppato nella rampa di scale non ci e’ riuscito. Se apriva le finestre e rimaneva in casa forse si salvava anche se aveva gravi problemi respiratori. Ieri non credevo alla notizia e gli ho mandato un messaggio. Il suo WhatsApp era collegato fino alle 18.58, poco prima dell’incendio. Riposa in Pace Ferdinando che Dio ti accolga in Paradiso e ti ripaghi di tutte le sofferenze che hai dovuto sopportare“, scrive su Facebook l’avvocato Mario Erbetta.