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martedì, Aprile 30, 2024
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Napoli città regina dell’inflazione, la spesa diventa sempre più costosa: pane e pasta i prezzi con più aumenti

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Negli ultimi due anni, i prezzi di beni di consumo essenziali come pane e pasta hanno subito un rincaro dei prezzi significativo, con Napoli che emerge come epicentro nazionale dell’inflazione. Secondo dati di Crc, Istat e Anir, il confronto con altre grandi città italiane come Roma, Milano e Bologna evidenzia aumenti vertiginosi, particolarmente dopo lo scoppio della guerra in Ucraina.

A Napoli, ad esempio, il costo medio di un chilo di pane è aumentato di quasi il 24%, passando da 1,88 a 2,33 euro. La situazione non è migliore per la pasta, con un incremento del 17%, portando il prezzo da 1,59 a 1,86 euro. Questi aumenti superano quelli registrati in altre città come Roma, Milano e Bologna. Nonostante il calo del prezzo dell’olio di semi di girasole, l‘olio extravergine di oliva ha visto una crescita superiore al 100%.

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Il rincaro dei prezzi

Furio Truzzi, presidente del Crc, attribuisce queste fluttuazioni di prezzo alle tensioni sul mercato delle materie prime alimentari causate dall’invasione russa in Ucraina nel febbraio del 2022. Il blocco alle importazioni da Ucraina e Russia ha innalzato le quotazioni internazionali di grano e mais, influenzando direttamente i prezzi in Italia.

Nonostante l’inflazione del biennio 2022-2023 pari al 13,8%, i rincari dei prezzi non si sono ancora riassorbiti dal mercato. Truzzi avverte che il conflitto in Ucraina continua a colpire direttamente le tasche dei consumatori italiani, anche a causa di fenomeni speculativi che influenzano la formazione dei prezzi.

Secondo l’Istat, a gennaio 2024 si è registrato un aumento dello 0,3% su base mensile e dell’0,8% su base annua dell’indice nazionale dei prezzi al consumo. L’inflazione più elevata si osserva a Napoli (+1,9%).

L’amministrazione municipale di Napoli ha diffuso dati che mostrano un aumento mensile dello 0,6% nei prezzi al consumo a gennaio 2024, con una crescita del 7,7% nei prodotti alimentari e bevande analcoliche.

Infine, Massimo Piacenti, presidente di Anir Confindustria, evidenzia come i prezzi in continua crescita stiano mettendo in ginocchio il settore della ristorazione collettiva, con un aumento del 18,6% nei costi di produzione industriale nel biennio 2022-2023.

 

 

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