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giovedì, Marzo 28, 2024
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Napoli in piazza per Noemi e contro la camorra, parla il figlio del boss

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Un messaggio chiaro, inequivocabile: «Amate sempre i vostri padri, ma dissociatevi dai loro stili di vita». A dirlo non è un comune cittadino ma Antonio Piccirillo del boss Rosario Piccirillo, a capo dell’omonimo clan attivo soprattutto nella zona di Chiaia e San Ferdinando. Antonio, 23 anni, era stamattina con altre centinaia di persone in piazza Nazionale per partecipare al flash mob “DisarrmiAmo Napoli’’, organizzato dalla rete “Un Popolo in Cammino’’ dopo il ferimento di Noemi, la bambina ancora ricoverata in condizioni gravi al Santobono dopo essere stata centrata dalle pallottole per errore venerdì pomeriggio nell’agguato che ha portato al ferimento del 31enne Raffaele Nurcato. «Mio padre – le parole di Antonio Piccirillo – ha fatto delle scelte sbagliate». Determinati stili di vita, «non pagano, non danno nulla. Ci avete pregiudicato per tutta la vita e se noi figli non faremo passi in avanti nel positivo, rimarremo fossilizzati in questa cultura priva di etica e di valori». Antonio Piccirillo, ricordando come oggi fosse per lui, «la prima volta in piazza» per una manifestazione del genere, ha voluto sfatare un finto mito: «C’è gente che pensa che la camorra cinquant’anni fa era migliore di quella di oggi. Non è vero: ha sempre fatto schifo, è sempre stata ignobile e non ha mai ripagato di nulla. Le persone per bene sono quelle che rispettano gli altri e i camorristi non rispettano nessuno». Tanti gli intervenuti al flash mob di stamane: dai parenti di vittime innocenti di camorra come Antonio Cesarano, padre di Genny, Bruno Vallefuoco, padre di Gabriele, Mary Colonna, sorella di Ciro, i genitori di Antonio Landieri, Maria Luisa Iavarone e suo figlio Arturo Puoti, accoltellato da un gruppo di ragazzini in via Foria, i movimenti territoriali e antirazzisti. Diversi anche i rappresentanti istituzionali. Tra questi, il vicesindaco della giunta comunale Enrico Panini, l’assessore alla Sicurezza Alessandra Clemente (figlia di Silvia Ruotolo, altra donna morta benchè non c’entrasse assolutamente nulla con dinamiche criminali), alle Politiche Immigratorie Laura Marmorale, la senatrice Pd Valeria Valente, il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli, consiglieri comunali, presidenti e consiglieri di Municipalità. Al grido di “Noemi, Noemi’’ e “La camorra è una montagna di merda’’ gli intervenuti hanno chiesto «risposte immediate sul tema del lavoro e sicurezza per una città che sta soffrendo»

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