“Ho ucciso mia madre, sono stato io”. Si è presentato ancora sporco di sangue al commissariato di polizia di Pozzuoli lo scorso giugno Giovanni Guglielmo, il 32enne che, al culmine di una lite, ha ucciso la madre Silvana Petrone in un raptus di follia. L’ha prima colpita con un oggetto pesante, poi ha infierito sul corpo infliggendole diversi colpo scagliati con il coltello che intanto aveva impugnato.
La donna è stata ritrovata esanime nella sua camera da letto, nell’abitazione del parco residenziale “Sibilla Costa del Sole” dove ieri sera, prima le urla, poi il via vai di forze dell’ordine e curiosi ha scosso una zona abitata da professionisti. Gli inquirenti mantengono il massimo riserbo sulle indagini, ma sarebbero decine le tracce di sangue ritrovate nell’appartamento. Il reparto della Scientifica ha operato per diverse ore per repertare tutte le tracce e le prove presenti nell’appartamento.
LA TRAGEDIA DELL’OSPEDALE DEL MARE
Ieri poco dopo le ore 19 Giovanni, ricoverato nel reparto psichiatria del nosocomio di Ponticelli, si è lanciato dalle scale di sicurezza dopo essere salito di qualche piano rispetto al reparto dove era ricoverato.
Nonostante i primi soccorsi, il 32enne di Pozzuoli è morto sul colpo. Il paziente, piantonato dalla polizia penitenziaria in quanto detenuto, avrebbe chiesto il permesso per fumare una sigaretta.