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Primo giorno di riapertura dei mercatali alimentari cittadini, di nuovo in attività dopo due mesi di stop a causa del lockdown dovuto alla diffusione del Coronavirus. Gli operatori devono fare i conti con perdite economiche ingenti, che fanno temere un prolungamento dei tempi della crisi sebbene sia stato loro concesso di riaprire. “Ora facciamo soprattutto l’elenco dei danni per la merce che abbiamo acquistato ma che siamo stati costretti a buttare per colpa della chiusura”, affermano gli operatori del mercato De Bustis al Vomero, aperto soltanto con due ingressi anziché i soliti 5. “Nel frattempo – aggiungono gli operatori – le bollette sono arrivate lo stesso mentre gli aiuti dello Stato non si sono visti quasi per nessuno” dicono praticamente all’unisono ad InterNapoli.it il fruttivendolo, il macellaio, il salumiere. Al De Bustis del Vomero, come al mercato di via Metastasio a Fuorigrotta, il mercatino di Antignano l’incognita riguarda l’effettiva volontà dei clienti di tornare superando la paura di possibili assembramenti, ancora da evitare per contrastare la diffusione del Coronavirus. Nell’ordinanza regionale che sancisce la riapertura dei mercatini, seppur per questa settimana limitata agli alimentari in attesa che dal 18 riaprano anche gli altri settori, ci sono precise regole per il rispetto del distanziamento tra acquirenti, l’igienizzazione degli ambienti, l’obbligo di mascherine.
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