14 C
Napoli
venerdì, Maggio 3, 2024
PUBBLICITÀ

“Non è mio figlio”, la mamma di Pietro è svenuta in obitorio dopo la scoperta

PUBBLICITÀ

Una tragedia nella tragedia quella verificatasi nella giornata di mercoledì 9 novembre nel residence di Linate, nel Milanese, dove due ragazzi napoletani sono rimasti vittime di una fuga di gas. Uno è deceduto, Francesco, mentre Pietro sta combattendo per la vita.

La madre di Pietro Caputo, 21 anni, chiamata all’obitorio per riconoscere la salma del figlio all’ospedale Fatebenefratelli di Milano, sviene una volta alzato il lenzuolo. Sotto quel lenzuolo, infatti, non c’era Pietro, bensì il compagno, Francesco Mazzacane, 24 anni. Un tragico scambio di persona che ha portato allo strazio più totale anche la famiglia di Francesco, accorsa assieme alla famiglia di Pietro nel Milanese dopo aver appreso la tragica notizia.

PUBBLICITÀ

TRAGEDIA DI LINATE: A COSA E’ STATO DOVUTO LO SCAMBIO DI PERSONA?

E’ stata quindi la madre di Pietro, giunta sul posto insieme ad alcuni parenti (il marito, da cui si era separata, è morto nel 2011), ad accorgersi dello scambio di persona. Ma perché ciò è avvenuto? I soccorritori, piombati nella stanza, si accorgono della gravità della situazione, si rendono conto che uno dei due ragazzi è morto e l’altro respira ancora. Entrambi erano riversi sul letto. Bisogna salvare quello ancora in vita. E, nella fretta, leggono i documenti posti sul comodino accanto al ragazzo senza vita, su cui c’è scritto “Pietro Caputo”. Viene quindi scritto, sul verbale dei militari, quel nome. E non viene reso necessario l’intervento del medico legale. Pare abbastanza palese la fuga di gas che ha provocato la morte del primo ragazzo e l’incoscienza dell’altro. E stop. Fine ad ulteriori accertamenti.

E’ Francesco, quindi, ad essere morto, non Pietro, che in queste ore sta lottando per la vita a causa delle esalazioni di monossido di carbonio.

Madre di Pietro che, tra l’altro, era stata tra le prime ad allertare la struttura residenziale in quanto né il figlio né Francesco rispondevano al telefono.

FRANCESCO E PIETRO, EMIGRATI NEL MILANESE NELLA SPERANZA DI UNA NUOVA VITA

Una nuova vita da realizzare insieme, la speranza di lasciarsi alle spalle tutto quanto e ripartire da zero. Ciò ha spinto i due ragazzi a trasferirsi nel Milanese, dove Francesco, già più grande, lavorava da un po’ di tempo presso un supermercato della catena Esselunga. Pietro, più piccolo, lo ha raggiunto dopo pochi giorni proprio per sostenere qualche colloquio di lavoro. Un passo verso il futuro che si è rivelato essere anche l’ultimo, per Francesco. Per Pietro, invece, non si può far altro che pregare.

PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

Ucciso e poi sciolto nell’acido, ripristinato l’ordine d’arresto per il presunto killer

Nuovo colpo di scena nell'inchiesta sull'omicidio di Giulio Giaccio, il giovane ucciso nell'estate del 2000 da esponenti del clan...

Nella stessa categoria