19.3 C
Napoli
mercoledì, Maggio 1, 2024
PUBBLICITÀ

«Non la presero bene», il pentito Roselli rivela le tensioni con i Cifrone

PUBBLICITÀ

Una comunanza di interessi. Criminali s’intende. Quelli che hanno spinto gli Stabile di Chiaiano e Marianella a voler stringere un patto d’acciaio con gli Amato-Pagano. A svelarlo il collaboratore di giustizia Salvatore Roselli che da qualche mese sta svelando i retroscena più scottanti della mala dell’area nord (come anticipato da Internapoli). La decisione di ‘Frizione’ è giunta come un fulmine a ciel sereno durante l’udienza del processo d’appello relativo al sequestro dell’operaio Stefano Pettirosso. In primo grado Roselli, indicato come uno degli ideatori del sequestro, ha rimediato dodici anni (leggi qui l’articolo). Roselli è indicato da diverse informative come uno dei reggenti degli Amato-Pagano, un colonnello di elevato spessore criminale che conosce molti retroscena e molti segreti dei gruppi criminali presenti nell’area nord.

L’asse con gli Stabile raccontato da Roselli

In allegato ai verbali del processo ci sono le prime dichiarazioni di Roselli sull’asse creatosi tra i due gruppi. Secondo Roselli l’intesa si venne a creare dopo lo smantellamento del gruppo di Abbasc Miano su iniziativa degli Stabile:«Ci incontrammo a casa di Salvatore Stabile dove c’erano dal lato mio Amato Pagano Caldore Gennaro detto cioccolata, Pandolfi Pasquale, Strazzulli Giovanni e se non erro o Mincione Emanuele o Rusciano Tommaso. Da parte degli Stabile c’erano omissis..omissis…Dopo esserci salutati, io e andammo a parlare in una stanza da soli, come eravamo soliti fare. Lui mi rappresentò che voleva stringere un’alleanza con il clan Amato Pagano in quanto era stanco delle incursioni dei gruppi che si erano costituiti dopo i Capitoni, poiché lui ci riconosceva come famiglia, io gli dissi che la cosa era fattibile ma dovevo parlarne con Liguori Marco e Murolo Fortunato all’epoca capi del mio clan. Mi presi qualche giorno per dargli una riposta. Dopo avere parlato con omissis mi recai da Liguori e Murolo a Mugnano, come di fatto facevo tutti i giorni era infatti una occasione per aggiornarci di quanto accadeva sui territori. Esposi loro quanto riferitomi da Omissis furono d’accordo sull’alleanza in quanto in questo modo avrebbero potuto usufruire degli incassi delle attività illecite realizzate sui quartieri di Chiaiano e Marianella. Sostanzialmente noi li avremmo protetti da eventuali incursioni, in cambio avremmo diviso i guadagni delle attività illecite». Secondo Roselli dopo quell’incontro vi fu un altro summit, questa volta con i Cifrone che furono informati dei nuovi accordi. I due cugini di Miano non la presero bene ma secondo Roselli: «L’accordo ormai era fatto e non potevano farci nulla».

PUBBLICITÀ
PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

Ucciso per sbaglio, indizi inutilizzabili a carico del presunto killer D’Alterio

Indizi inutilizzabili. E dunque ordinanza annullata. Questa la clamorosa decisione presa dal gip del tribunale di Napoli Linda Comella...

Nella stessa categoria