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venerdì, Marzo 29, 2024
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Notre Dame, primo allarme ignorato: la cattedrale poteva essere salvata

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Spente le fiamme i riflettori ira sono accesi sulle cause che hanno portato all’incendio che ha rischiato di distruggere per sempre Notre Dame. Il fuoco potrebbe aver covato tra le querce delle capriate trecentesche a lungo prima di esplodere con una ferocia distruttiva. «Anche per ore», dice una fonte vicina all’inchiesta. Questo potrebbe significare che un sistema di allarme più efficace, più sensibile, avrebbe potuto prevenire la tragedia. Un primo allarme è scattato alle 18,20. Quando è partito il fischio dell’allerta antincendio, i turisti hanno cominciato ad essere evacuati ma i pompieri subito arrivati sul posto non hanno trovato niente. Un sacerdote stava celebrando una messa in una cappella laterale: ha continuato. Poi il secondo allarme, alle 18,43: questa volta le fiamme già si vedevano sopra il tetto, gli ultimi fedeli sono stati fatti uscire di corsa, e sono cominciate le disperate operazioni di soccorso. «Niente può farci pensare che si sia trattato di un atto volontario», ha detto ieri Heiz.

LA SALDATURA
L’ipotesi che circola di più, ma non confermata da nessuno, parla di un problema nato al livello della saldatura di un ponteggio (metallico) ad una trave di legno. Da verificare anche lo stato degli ascensori: ne erano stati allestiti ben due per consentire agli operai di arrivare fino ai 97 metri della guglia. Ieri gli agenti della Brigata criminale hanno interrogato anche tutto il personale della sicurezza. Trenta i testimoni ascoltati, ha precisato la procura. «L’obiettivo è capire cosa sia accaduto e stabilire eventuali responsabilità o mancamenti» ha detto al sito 20Minutes una fonte vicino all’inchiesta, secondo la quale «i lavori d’indagine saranno lunghi e molto complessi».
Al lavoro c’è già la squadra speciale dei pompieri che si dedica alla «ricerca delle cause». I tecnici del laboratorio centrale della prefettura hanno già effettuato i primi prelievi per determinare l’origine delle fiamme. A causa della pericolosità della struttura (in alcuni punti anche le volte sono state danneggiate) gli inquirenti hanno previsto di utilizzare dei droni. Già cominciata anche l’analisi delle immagini di diverse telecamere di videosorveglianza, tutte quelle esterne ed anche alcune ancora funzionanti poste all’interno della cattedrale. La notizia riportata da Il Mattino.

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