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sabato, Maggio 4, 2024
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Omicidio di camorra fuori al bar, condannato l’autista del killer

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Nessuno sconto di pena per Domenico Buonamano, 65enne di Santi Cosma e Damiano, ritenuto responsabile dell’omicidio di Michele Borriello che venne ucciso con 11 colpi di pistola in un bar di Vitulazio. In quell’agguato rimase gravemente ferito anche un giovane di Vitulazio che si trovava per caso in compagnia della vittima e al quale le lesioni riportate per i colpi hanno procurato danni fisici permanenti.

Come riporta Caserta News, la Corte di Cassazione ha confermato la condanna a 14 anni di reclusione inflitta dalla Corte d’assise d’Appello di Napoli nel 2022 e nei giorni scorsi sono state rese note le motivazioni del verdetto.

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AVEVA CONFESSATO IL DELITTO

La difesa dell’imputato aveva invece chiesto di riconoscere le attenuanti generiche anche alla luce del fatto che Buonamano, nella foto dell’articolo,  aveva confessato la sua partecipazione al delitto. “La confessione resa dall’imputato non può essere ritenuta, come in ipotesi difensiva, completa e fattivamente collaborativa, essendo essa intervenuta solo all’indomani delle propalazioni di due collaboratori, oltre che dopo le dichiarazioni etero ed autoaccusatorie rese da uno dei coimputati“, scrive la Suprema Corte.

Il delitto di camorra venne consumato il 29 ottobre del 1992, Borriello era infatti affiliato al clan dei Casalesi. Secondo quanto ricostruito all’epoca dagli investigatori, Borriello avrebbe guidato l’auto che portò il killer sul luogo dell’omicidio, una vettura rubata a San Felice a Cancello e poi data alle fiamme. Il movente sembra legato al fatto la vittima avrebbe trattenuto per sé i proventi delle estorsioni, come ripicca nei confronti dei vertici del clan.

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