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Omicidio di Ettore Crò, Gaetano e Raffaele Ciccarelli condannati a 20 anni

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Morte del motociclista Ettore Crò, sentenza di condanna a vent’anni di reclusione per Gaetano e Raffaele Ciccarelli. La giudice penale Gerardina Romaniello nel processo celebratosi quest’oggi al Tribunale di Salerno ha accolto  la richiesta del pm Giampaolo Nuzzo riconoscendo la colpevolezza dei due fratelli di Qualiano, imputati per duplice omicidio, tentato omicidio e porto abusivo di armi.  Gaetano e Raffaele Ciccarelli hanno scelto di farsi giudicare con rito abbreviato, che prevede un sconto di un terzo della pena.

La sparatoria e la morte di Ettore

Ettore Crò il 15 luglio 2024, al culmine di una lite all’esterno dell’Hotel Ariston di Capaccio Paestum, luogo del “Deaf International Festival” a cui aveva partecipato, venne raggiunto da 5 colpi di pistola calibro 9×21. Ettore, molto conosciuto e apprezzato nella comunità dei sordi e dei motociclisti, morì dopo 20 giorni di agonia all’ospedale Ruggi di Salerno dove era ricoverato in gravi condizioni. Al suo funerale parteciparono centinaia di motociclisti provenienti da diverse parti d’Italia, che gli resero omaggio.

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La notte successiva l’accaduto i fratelli Ciccarelli si costituirono ai carabinieri della tenenza di Scafati confessando di aver sparato ad Ettore e ad altri due motociclisti, un 52enne bolognese e un 58enne siciliano, feriti in modo serio. Le indagini sulla sparatoria di Capaccio Peastum furono affidate alla Compagnia Carabinieri di Agropoli e dal Nucleo Investigativo di Salerno che ricostruirono in pieno la dinamica dei fatti.

Le dichiarazioni della sorella di Ettore

Marta Crò, sorella di Ettore, commenta così la sentenza di oggi al Tribunale di Salerno: «Dopo un lungo e difficile percorso, finalmente giustizia è stata fatta. Gli assassini di mio fratello Ettore sono stati condannati a 20 anni di carcere, questo comunque non cancella la nostra sofferenza e il vuoto incolmabile che ha lasciato».

Marta esprime «profonda gratitudine all’avvocato Valerio Izzo che ha accompagnato con competenza e dedizione me e la mia famiglia e tutte le autorità giudiziarie che hanno lavorato con impegno affinché la verità venisse riconosciuta».

Le considerazioni dell’avvocato

L’avvocato Valerio Izzo, legale della famiglia Crò, spiega: «Le pene comminate oggi sono il frutto di scelte processuali consentite dal codice sulle quali le parti civili nulla possono. Nel rito abbreviato funziona così: il Giudice è chiamato a decidere sostanzialmente sulla base di quanto emerso nella fase delle indagini, interpretando le prove ivi raccolte e diminuendo di un terzo la pena ritenuta equa».

«Non mi piace parlare di soddisfazione – aggiunge l’avvocato Izzo –  tanto meno di vittoria quando la tragicità degli eventi è di tale portata. Il fatto che il Giudice abbia escluso qualsiasi tipo di attenuante è però chiaro indice che le parti civili siano state convincenti nell’affermare che il comportamento dei condannati non lasciasse alcun margine a ulteriori eventuali diminuzioni».

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Antonio Sabbatino
Antonio Sabbatinohttp://InterNapoli.it
Iscritto all'Albo dei pubblicisti dall'ottobre 2012, ho sviluppato nel corso degli anni diverse competenze frutto dell’esperienza sul campo in ambito politico, sociale, della cronaca, sia bianca che nera. Sono stato conduttore radiofonico di programmi musicali presso Radioattiva, radio web napoletana e redattore e collaboratore di diverse testate online. Attualmente sono inviato per InterNapoli.it che rappresenta una delle realtà più dinamiche del panorama giornalistico napoletano, campano, la neonata testata Tell che approfondisce i grandi temi politico-sociali a più livelli e Comunicare il Sociale rivista specializzata di Terzo Settore. Vincitore di diversi premi giornalistici locali e nazionali, sono mosso sempre dalla curiosità: il vero sale di questo mestiere.
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