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venerdì, Maggio 3, 2024
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Omicidio di Giulia Cecchetin, Filippo confessa: “Volevo uccidermi anche io ma non ho avuto il coraggio”

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Dopo i giorni trascorsi all’insegna della ricerca, della paura per un tragico epilogo e dopo, infine, la tragica notizia del ritrovamento del cadavere di Giulia Cecchetin; il suo ex fidanzato nonché il suo assassino espone le sue dichiarazioni alla polizia tedesca.

“Non ho avuto il coraggio”

“Ho ammazzato la mia fidanzata… In questi giorni ho vagato perché cercavo di farla finita. Ho provato a schiantarmi con l’auto contro un ostacolo e mi sono puntato il coltello alla gola più volte, ma, in realtà, non ho avuto il coraggio di farla finita”. Queste le prime dichiarazioni che Filippo Turetta ha pronunciato dinanzi ai poliziotti tedeschi che, dopo aver decretato una prima fase delle indagini conseguono l’approvazione dell’estradizione. Quindi Filippo, arrestato già precedentemente dalla polizia tedesca su mandato di arresto europeo, potrebbe essere in Italia entro venerdì prossimo.

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Coltello e vestiti sporchi

Dopo l’intercettazione della polizia tedesca e l’effettivo ritrovamento di Filippo, le forze dell’ordine hanno potuto constatare che lo stato in cui si trovava era già cattivo presagio rispetto a ciò che era accaduto nei giorni scorsi. Filippo aveva i vestiti e i soldi con evidenti tracce di sangue e riportava delle ferite alle mani e alle caviglie, è ancora da accertarsi il modo attraverso il quale se le sia procurate. Insieme a Turetta le forze dell’ordine hanno ritrovato anche un coltello che si presuppone essere l’arma con la quale l’omicidio si sia consumato.

“Colpa della testa, il maschilismo non c’entra”. Parlano i genitori di Filippo

“Sembra tutto davvero impossibile, gli sarà scoppiata qualche vena in testa. Qui ci parlano di coltello, scotch… forse voleva solo rapirla per non farle consegnare la tesi e la situazione sarà degenerata. Non c’è davvero una spiegazione, non si tratta di possesso, maschilismo, incapacità di accettare che lei fosse più brava… credo che qualcosa nel suo cervello abbia smesso di funzionare”.

“Ci dispiace infinitamente per giulia-aggiunge il padre, al momento l’unico nella coppia che riesce a parlare- siamo vicini alla sua famiglia, siamo devastati per quello che è accaduto. Pensiamo in continuazione a lei. Sentirci poi definiti come una famiglia simbolo del patriarcato ci fa davvero tanto male… quando la polizia ha ritrovato Filippo ci hanno detto che era in stato confusionale, vagava da un po’ senza meta questo significa che non avesse premeditato alcun piano. Non abbiamo ancora avuto la possibilità di parlare con lui, credo che in questi giorni andremo in Germania, dovrà pagare per quello che ha fatto ma resta pur sempre nostro figlio. Filippo in casa non ha mai avuto compotamenti violenti, è tutto troppo complesso, soprattutto per il fratello,  quando a tavola ha appreso del ritrovamento del killer in Germania ha sofferto molto”. Così conclude il padre di Turetta.

Per ricordare Giulia… 

Fiori, in particolare rose bianche, una stella di Natale, biglietti commoventi lasciati dai cittadini e dagli amici sul marciapiedi nella zona industriale del comune veneziano, tentano di allontanare il male di quei gesti attraverso il ricordo della bellezza e della bontà di Giulia Cecchetin. 

“Sii il sole che scalda, il vento che soffia, l’acqua che scorre, la terra che dà vita. Sii qualunque cosa tu voglia essere, sei libera ora. Ciao Giulia tu sei tutte noi, questa una delle tante frasi commoventi, impresse su di un cartoncino, proprio in quel punto in cui, spinta alla spalle, Giulia battette la testa contro l’asfalto restando immobile.

 

 

 

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