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martedì, Aprile 23, 2024
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Omicidio Pamela, la perizia scagiona i nigeriani. Lo zio: “Non avrete tregua”

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Solo di una delle persone arrestate per l’omicidio della 18enne romana Pamela Mastropietro a Macerata, Innocent Oseghale, 29 anni, nigeriano, detenuto ad Ascoli, sarebbero state trovate le impronte all’interno dell’appartamento mansardato di via Spalato 124 dove la ragazza venne uccisa e smembrata il 30 gennaio scorso. A rivelarlo è la perizia del Ris depositata ieri in Procura. I rilievi del’Arma non avrebbero riscontrato tracce degli altri due fermati – Desmond Lucky, 22 anni, e Lucky Awelima, 28 anni – che sono in carcere ad Ancona per le stesse accuse di Oseghale.

Nell’inchiesta è indagato un quarto nigeriano. Resta il giallo su altre impronte trovate nella casa e non corrispondenti agli indagati. Il 6 aprile a Roma i Ris inizieranno un altro accertamento irripetibile su una scatola di guanti in lattice sequestrata: gli inquirenti, che pongono gli indagati sul luogo del delitto in base alla tracciatura dei telefoni, cercano chi potrebbe aver toccato la scatola prima di smembrare il corpo.

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Intanto la famiglia e l’Italia intera chiedono giustizia per la 18enne. Lo zio, l’avvocato Marco Verni, giovedì ha scritto un durissimo post su Facebook.: “Sono avvocato e consigliere delle forze armate. Mi sono formato con loro, ai massimi livelli, ed oggi ho spesso il privilegio di formare io loro, per quel di mia competenza. Le nostre forze di polizia, se vogliono, sono tra le migliori al mondo, per cui dico, a chi ha barbaramente ucciso mia nipote: potete cambiare la vostra ridicola versione dei fatti, che io, passo passo, vi smonterò in tribunale, potrete trovare l’appoggio ipocritamente compassionevole di qualche politicante di turno, magari potrete anche pensare di farla franca, ipotizzando di prendervi gioco dello Stato italiano. Ma ricordate, non esistono delitti perfetti, ma solo investigatori distratti. Io non vi lascerò tregua – promette Verni -. Con me lo staff del mio studio accanto agli inquirenti. Preparatevi a marcire nelle nostre patrie galere”, conclude, rivolgendosi in modo piuttosto evidente ai nigeriani accusati per la morte di Pamela.

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