Il pm ha chiesto 24 anni di carcere per Elena Gioia e Giovanni Limata. I due ex fidanzatini sono accusati di omicidio volontario del padre di lei, Aldo Gioia, commesso nell’aprile del 2021 nell’abitazione familiare ubicata al Corso Vittorio Emanuele ad Avellino. A riportare la notizia è stata la testata è Avellino Today. Giovanni Limata è accusato dell’efferato omicidio di Aldo Gioia, commesso in concorso con la figlia della vittima, Elena.
La Procura di Avellino ha evidenziato che entrambi gli imputati sono capaci di intendere e di volere. Limata fu raggiunto dai poliziotti della questura a Cervinara con le accuse di omicidio volontario di Aldo Gioia, il 53enne dipendente della Fca di Pratola Serra ucciso con 15 coltellate.
Elena e Giovanni volevano uccidere anche la cagnetta: “Non deve rimanere nessuno”
Elena e Giovanni volevano uccidere tutta la famiglia, compresa la cagnetta Milli. Questi i dettagli che emersero dai messaggi in chat scambiati dai fidanzatini di Cervinara. La figlia di Aldo Gioia e il 23enne erano preoccupati di allertare la famiglia. Infatti è Elena tranquillizzare Giovanni: “Penso io a Milli”.
Lei stava riempiendo i quattro zaini che avrebbero utilizzato per fuga. Lui le chiede conferma del piano: “Ma anche Emilia, sei sicura?”. Elena ha risposto: “Sì, amo, capisci meglio cosa intendo, mia sorella non può rimanere: non rimane nessuno”.
LE CHAT DEI DUE FIDANZATI
Elena: “Mi manchi, quando li uccidiamo? Quando?”.
Giovanni: “Venerdì potremmo cercare di stare un po’ insieme”.
Elena: “Sì, ma dobbiamo prima ucciderli”.
Giovanni: “Lo faccio perché li odi tu, io non li odio. Ma dobbiamo essere liberi”.