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venerdì, Maggio 3, 2024
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“Stava cantando e mi è partito il raptus”, così Davide ha ucciso la madre Fabiola

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Una vita annoiata, svogliata, priva di stimoli, e con la rabbia di non distinguere un giorno dal successivo, fino al «canticchiare allegro» di una mamma che lo ha trasformato in killer. Questo il resoconto fornito agli inquirenti da Davide Garzia, 24 anni, arrestato ieri dai carabinieri per l’omicidio di sua madre, Fabiola Colnaghi, 58 anni. Davide l’ha colpita a morte a calci e pugni nella loro abitazione di Aicurzio (Monza), mercoledì all’ora di pranzo.

Uccisa perché era di buon umore. Questo l’apparente e sconvolgente movente fornito agli inquirenti dal reo confesso Garzia. Il ragazzo ha spiegato di aver agito per «l’eccessiva allegria» manifestata dalla donna in una comune mattinata di primavera, nonostante entrambi lottassero contro una presunta forma di depressione.

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«Ero depresso, nervoso, ci pensavo da tempo, poi vedendo l’allegria di mia madre tranquilla che canticchiava, mi è partito il raptus». Questo il racconto degli attimi antecedenti il delitto, quando il 24 enne ha sorpreso la madre che camminava nel corridoio con un violento pugno al volte. Talmente forte da farla sbattere contro l’armadio e cadere a terra.

La confessione

Poi, come lui stesso ha raccontato durante il suo interrogatorio di ieri davanti al pm di Monza, Davide Garzia si è scagliato contro la madre, colpendola ripetutamente al volto con calci e pugni e facendole sbattere la testa a terra. Quando la donna ha smesso di muoversi e di respirare, il 24enne le ha tagliato i capelli con una forbice e poi le ha versato sul viso della candeggina. Solo allora la sua furia si è placata e ha chiamato il 112, affermando di aver ferocemente litigato con la madre e di averla uccisa «a calci in faccia», come ha confessato agli inquirenti.

Tra i due, è emerso dalle prime testimonianze, gli attriti andavano avanti da tempo. Ma si trattava di comuni litigate familiari per Garzia che non rifaceva il letto, non acconsentiva alle richieste della madre di aiutarla nelle faccende domestiche. O ancora che lui non tollerava. Morto il marito dal quale si era separata, dopo aver affrontato la sofferenza e il dolore, Fabiola stava tornando a vivere, anche grazie al nuovo compagno. Seppur sempre lottando con una presunta depressione di cui nessuno sapeva nulla. Il suo tentativo di rialzarsi, di affrontare la vita con allegria, di provare a tornare a sorridere, al figlio però probabilmente non andava giù. Ed è bastato vederla allegra per decidere di spegnerle la voce per sempre.

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Alessandro Pirozzi
Alessandro Pirozzi
Mi presento: mi chiamo Alessandro Pirozzi, sono nato a Napoli ed ho 23 anni. Sono iscritto all'albo dei giornalisti dal 2019 ed amo profondamente la comunicazione, specie quella digitale. Dopo essermi diplomato in un istituto alberghiero, ho iniziato a 18 anni il mio percorso lavorativo con InterNapoli.it nel 2016, collaborando anche in qualità di freelancer con diverse testate digitali come Blasting News. Ho scritto per 'Cronache di Spogliatoio', giornale sportivo online, e per la testata locale AbbiAbbè.it.
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