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mercoledì, Aprile 24, 2024
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Omicidio Napolitano a Miano, l’ipotesi dell’ordine partito dal carcere

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L’emergenza Coronavirus non ferma le indagini per la morte di Alessandro Napolitano, il giovane freddato mortalmente lo scorso dicembre in via Cupa Capodichino, quartiere Miano. Come anticipato da Internapoli (leggi qui l’articolo) il suo omicidio, una vera e propria esecuzione in realtà, porterebbe dritto al gruppo di ‘Abbasc Miano’, quella sorta di cosca nella cosca che in questi ultimi due anni ha cercato di occupare quegli spazi criminali lasciati vuoti dai blitz e dai pentimenti che hanno disarticolato il clan Lo Russo. Con una precisazione. Alessandro Napolitano non è stato ucciso per questioni di camorra ma per un’amicizia particolare, forse una frequentazione che a qualcuno non è andata giù. Secondo questo filone investigativo l’ordine di ‘punire’ Napolitano sarebbe partito dal carcere, da qualcuno che avrebbe così deciso di vendicarsi del 30enne. Il condizionale è d’obbligo vista la delicatezza di questa tipologia di indagine ma vi sarebbe più di un elemento a sostegno di questo filone investigativo.

La pista ha preso corpo dalla rivelazioni di due pestaggi subiti dal giovane qualche giorno prima l’omicidio. E’ stato questo il punto imprescindibile da cui sono partiti gli investigatori per dare un volto e dei nomi ai killer del barista 30enne. Una doppia lite avvenuta prima  dell’agguato costato la vita al giovane, trovato senza vita in via Cupa Capodichino nella sua auto dopo aver abbassato la saracinesca del bar di sua proprietà, il bar Azzurro. Le primissime informazioni raccolte dalla polizia hanno permesso di capire cosa è accaduto negli ultimi giorni. Discussioni per motivi non legati alla criminalità organizzata. Forse una frequentazione, un’amicizia particolare che a qualcuno non è andata giù. A dare credito a questa pista anche il fatto che il giovane da qualche mese aveva lasciato la madre dei suoi figli ed era tornato ad abitare dalla madre. Un omicidio il suo che sarebbe dunque stato pianificato e che sarebbe maturato in ambienti sì di malavita ma che con la criminalità organizzata ha poco a che fare.

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