Il nipote del boss Nicola Rullo è stato incastrato dalle parole di un collaboratore di giustizia, infatti, stamattina, gli agenti della Squadra Mobile di Napoli hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Il provvedimento giudiziario emesso nei confronti di Pietro Cerbone è stato firmato dal G.I.P. del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. Il 32enne è ritenuto gravemente indiziato dei reati di concorso in rapina pluriaggravata e concorso in omicidio volontario pluriaggravato.
I PRIMI ARRESTI DOPO L’OMICIDIO DI ANGELA
La sera del 3 aprile 2011 Wu Shufen detta Angela fu trovata priva di vita all’interno della propria abitazione in via Sant’Attanasio. L’appartamento venne ritrovato completamente a soqquadro e sul cadavere della donna d’origine cinese furono rinvenute numerose ferite multiple da taglio e da punta.
La successiva attività d’indagine, coordinata dalla locale Procura della Repubblica, accertò che la 48enne venne uccisa con numerosi fendenti rinvenute in varie parti del corpo. La donna tentò di opporsi alla rapina di 230 euro. Per quel delitto furono individuati come responsabili Vincenzo Rubino, classe 1992 e Lucio Di Roberto, classe 1993 ma minorenne all’epoca dei fatti. Entrambi successivamente sono stati condannati con sentenze divenute irrevocabili.
LE RECENTI INDAGINI SULL’OMICIDIO E LA PISTA CHE PORTA AL CLAN CONTINI
Gli ultimi sviluppi investigativi, partiti dalle recenti dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza anche a carico di Cerbone. Il giovane è stato ritenuto l’autore materiale insieme a Rubino e Di Roberto. Il coinvolgimento del 32enne non sarebbe mai stato svelato negli anni dagli altri indagati per il clima d’omertà indotto dal suo spessore criminale. La misura cautelare è stata eseguita in carcere dove l’indagato è attualmente detenuto per altri reati.