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venerdì, Aprile 19, 2024
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Omicidio Serena Mollicone, il maresciallo e il figlio imputati: “Non c’entriamo niente”

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Serena Mollicone fu uccisa ad Arce (Frosinone) 18 anni fa, ma solo nel luglio scorso c’era stata una svolta nel caso, con la richiesta di processare cinque indagati e l’ipotesi che la ragazza fosse stata uccisa in caserma come aveva sempre sospettato il papà della povera Serena, Guglielmo Mollicone. E solo ora, dopo tanto tempo dal terribile delitto del 2001, rompe il silenzio Franco Mottola, ex maresciallo dei carabinieri. E lo fa per respingere ogni accusa: “Sono e siamo totalmente innocenti“, dice, e con quel noi si riferisce anche al figlio e alla moglie, per i quali la procura di Cassino ha chiesto il rinvio a giudizio.

Mottola è netto: “Respingo ogni accusa – ha detto – Della morte di Serena non so e non sappiamo nulla”.  “Se Serena doveva andare da mio figlio – ha poi specificato – poteva citofonare direttamente al nostro alloggio e non c’era bisogno che suonasse in caserma facendosi vedere dal piantone”.

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Parla anche il figlio dell’ex maresciallo, Marco Mottola. In conferenza stampa assicura: “Non ho mai fatto del male a Serena Mollicone. La mattina del 1 giugno non l’ho vista. Su di me Santino Tuzi ha mentito, ha detto una menzogna”.

“Nella mia vita mia ho commesso tanti errori e dato problemi ai miei genitori – aggiunge Mottola figlio – ma a loro ho chiesto scusa. Abbiamo fiducia nella giustizia, per il resto parleremo con i giudici”.
Riferendosi alle accuse, l’ex maresciallo sottolinea poi che il brigadiere Santino Tuzi (trovato morto suicida nel 2008) “dice una sciocchezza sul fatto che dovesse avere un confronto con me”. “Nessuno di noi – ha precisato – aveva la notizia di questo colloquio, queste notizie sono false e infondate”.  “Ci auguriamo che vengano scoperti l’assassino di Serena e i loro complici”, ha poi aggiunto Franco Mottola. “Noi ci siamo chiusi a riccio da quando ci siamo accorti di essere diventati oggetto di facili accuse”, ha concluso.

Infine Francesco Germani, difensore della famiglia Mottola, sempre in conferenza stampa ha dichiarato: “Nelle carte dell’accusa c’è già la prova provata che i Mottola sono innocenti”. L’avvocato, parlando poi dell’udienza preliminare che si terrà il 15 gennaio, ha sottolineato che se l’esito dovesse essere il rinvio a giudizio “questo sarebbe condivisibile sotto il profilo umano ma non giuridico. Lo riporta quotidiano.net

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