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venerdì, Aprile 19, 2024
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Dramma di Caivano, il fratello di Paola resta in carcere: Michele accusato di omicidio

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Il Gip del Tribunale di Nola, Fortuna Basile, ha convalidato l’arresto eseguito nei confronti di Michele Antonio Gaglione, il fratello di Paola Maria, la ragazza morta a seguito di un incidente sullo scooter. Nei confronti dell’accusata è stata disposta la misura cautelare della custodia in carcere. L’uomo è accusato di omicidio preterintenzionale “con l’aggravante di aver agito per motivi abietti o futili, non condividendo la relazione affettiva della sorella”. Il fratello di Paola, infatti, non accettava la relazione della ragazza con Ciro, un ragazzo transgender di Caivano di 22 anni.

“Paola Maria e Ciro già minacciati di morte”, il retroscena sul drammatico incidente ad Acerra

Non si sentivano liberi di vivere il loro amore. Ciro ha raccontato continue intimidazioni subite negli anni di frequentazione con la sua compagna Paola Maria Gaglione, la 18enne uccisa dopo essere stata sbalzata dallo scooter dopo un inseguimento. Per la morte della giovane di Caivano è indagato il fratello Michele.

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«Ho parlato con Ciro e mi ha descritto una situazione di grande negazione con i due ragazzi minacciati di morte ripetutamente. Quello che è successo l’altra notte era qualcosa che in qualche modo si aspettavano». Ad rivelarlo è stata Daniela Falanga, presidente dell’Arcigay di Napoli.

“Volevo darle una lezione, non ucciderla. Era infettata”, ha detto ai carabinieri, secondo quanto riferito, Michele Gaglione, fermato per la morte della sorella Paola Maria. Inizialmente rispondeva di lesioni personali, morte come conseguenza di un altro delitto e violenza privata, ma la sua posizione si è aggravata ed è finito in cella per omicidio preterintenzionale e violenza privata aggravata dall’omofobia.

«Aiuteremo Ciro – ha affermato Daniela Falanga ai cronisti – gli metteremo al fianco degli psicologi per affrontare il lutto. Ma vogliono che fratello paghi per quello che ha commesso. Vogliono che paghi. Avranno anche un supporto legale, saranno supportati da tutta la comunità Lgbt». «Ciro – aggiunge la presidente dell’Arcigay – è sconvolto per quello che sta ascoltando in queste ore. Legge cose non vere, non si sta presentando l’orrore per quello che è. Piange tanto, sta male per questa separazione che rivendica come la sua vita. Avevano in animo di andare a vivere insieme e Paola Maria l’avrebbe accompagnato nel percorso di transizione che stava per cominciare. A Ciro, che è già un uomo, hanno tolto una parte della sua esistenza. So che Paola ha provato a convincere la famiglia l’hanno sempre trattata malissimo».

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