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sabato, Aprile 20, 2024
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Napoli, il duplice omicidio di Gigi e Paolo: gli amici di Pianura uccisi per sbaglio dalla camorra

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‘Luigi Sequino e Paolo Castaldi avevano 20 e 21 anni e la sera del 10 agosto 2000, erano in auto sotto casa di Gigi, a Pianura. Furono uccisi perché scambiati per i guardaspalle di un boss che abitava in quella strada”.

In occasione del 22esimo anniversario della morte di Paolo Castaldi e Luigi Sequino vittime innocenti della camorra assassinati il 10 agosto del 2000, il Comune di Napoli ha deposto 2 fasci di fiori sulle rispettive tombe nel cimitero di Pianura.

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Luigi Sequino e Paolo Castaldi, 20 e 21 anni

La sera del 10 agosto 2000, gli amici Paolo Castaldi e Luigi Sequino (Gigi) sedevano in auto sotto casa di Gigi, a Pianura, quartiere di Napoli. I due ragazzi passarono buona parte della serata organizzando la partenza, ormai prossima, per le vacanze in Grecia quando si videro avvicinare due ciclomotori. Questi, infilando le canne delle armi dal finestrino, senza che Luigi e Paolo potessero reagire, spararono mettendo fine alle loro giovani vite.

I ragazzi, totalmente estranei agli ambienti criminali, vennero uccisi perché i loro killer furono insospettiti dalla lunga sosta. Difatti, l’auto era parcheggiata davanti la residenza del capoclan Rosario Marra. Scambiati per i guardaspalle del boss appostati sotto l’appartamento, le “sentinelle” del clan avversario in cerca di vendetta per gli omicidi avvenuti nei giorni precedenti (in quel periodo a Pianura vi era una guerra tra clan che si contendeva il patrocinio dell’area Flegrea), eliminarono Gigi e Paolo senza esitazione.

Storico giuridico

  • Inizialmente le indagini percorsero la strada del regolamento di conti tra i clan rivali nonostante, fin da subito, la cittadinanza testimoniò sull’innocenza dei ragazzi. Solo con le rivelazioni di due pentiti, Raffaele Bavero ed Eduardo Criscuolo, ex affiliati al clan Marfella, fu fatta luce sulla morte di Paolo e Luigi chiarendone l’estraneità agli ambienti criminali.
  • Novembre 2007 – Condannati all’ergastolo: Pasquale ed Eugenio Pesce, individuati come esecutori materiali del delitto;In un secondo processo, svolto con rito abbreviato, fu condannato a 18 anni di reclusione: Luigi Pesce, ritenuto coinvolto nella vicenda. Nel medesimo periodo, venne arrestato Luigi Mele ritenuto il mandante dell’agguato.
  • 2008 – La terza sezione della Corte di Assise d’Appello di Napoli ha confermato la condanna all’ergastolo per i cugini Pasquale ed Eugenio Pesce.
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Antonio Mangione
Antonio Mangionehttp://www.internapoli.it
Giornalista pubblicita iscritto dalll'ottobre 2010 all'albo dei Pubblicisti, ho iniziato questo lavoro nel 2008 scrivendo con testate locali come AbbiAbbè e InterNapoli.it. Poi sono stato corrispondente e redattore per 4 anni per il quotidiano Cronache di Napoli dove mi sono occupato di cronaca, attualità e politica fino al 2014. Poi ho collaborato con testate sportive come PerSempreNapoli.it e diverse testate televisive. Dal 2014 sono caporedattore della testata giornalistica InterNapoli.it e collaboro con il quotidiamo Il Roma
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