16.2 C
Napoli
giovedì, Maggio 2, 2024
PUBBLICITÀ

Blitz a Pianura, contro il ‘clan della spazzatura’ i verbali del superpentito Youssef

PUBBLICITÀ

Una vera e propria ‘decapitazione’. Una notte di arresti e manette quella andata in scena a Pianura dove gli uomini della polizia di Stato hanno di fatto spazzato via i due clan che, negli ultimi due anni, si sono fronteggiati tra stese e agguati fino al ‘punto di non ritorno’ costituito dalla morte di Andrea Covelli (leggi qui l’articolo).  Ventinove le persone finite in manette tra le fila dei Calone-Esposito-Marsicano (gruppo stanziato in via Comunale Napoli) e i rivali dei Carrillo-Perfetto di via Evangelista Torricelli ed ‘eredi’ del vecchio clan dominante, i Pesce-Marfella. Le accuse contestate agli indagati sono, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, tentato omicidio, estorsione, detenzione e porto di armi da fuoco, associazione finalizzata al traffico ed alla distribuzione di sostanze stupefacenti, tutti aggravati dal metodo mafioso (leggi qui l’articolo). Le indagini sono state avviate a seguito del ferimento di due persone, fatti avvenuti lo scorso dicembre, Gli investigatori hanno accertato la nascita e l’ascesa del nuovo gruppo criminale che si sarebbe contrapposto per il controllo delle attività illecite ad un’altra compagine. Le indagini hanno avuto una prima svolta nello scorso mese di dicembre quando a distanza di un giorno si sono registrati due ferimenti. I provvedimenti eseguiti dagli uomini della squadra mobile sono il frutto di un lungo periodo di indagine e del lavoro sul campo degli uomini del commissariato di Pianura (dirigente Arturo De Leone, ispettore Ernesto Lepre). Il maxi blitz della scorsa notte è frutto anche della pressione costante esercitata dagli agenti del commissariato di zona sui ‘santuari dello spaccio’ di Pianura.

L’ascesa dei Calone-Esposito-Marsicano a Pianura

Il quadro probatorio consegnato dalle indagini ha consentito di registrare la nascita e l’ascesa del nuovo gruppo criminale che tra i personaggi maggiormente autorevoli annovera Antonio Calone, Carlo Esposito e Emanuele Marsicano. Tra i reati contestati, anche una stesa commessa in danno dell’auto lavaggio “Pit Stop” di via Padula ed il tentato omicidio di Francesco Divano. Proprio contro il gruppo di via Comunale Napoli si sono rivelate decisive le dichiarazioni dell’ex colonnello della mala di Bagnoli, ed attuale collaboratore di giustizia Youssef Aboumuslim. L’ex ‘figliol prodigo’ del boss Massimiliano Esposito nei suoi tanti verbali, qui presentati in esclusiva, si è dilungato molto sulla mala del Rione Traiano e di Pianura. Nei verbali del 5 maggio dello scorso anno Youssef ha dichiarato:«Avemmo un incontro con i rappresentanti di Pianura e tale incontro avvenne dopo la scarcerazione di Massimiliano Esposito. All’incontro erano presenti: Calone Antonio, Marsicano Emanuele alias o Messican e Malvasio Giuseppe e la riunione avvenne a casa mia. Durante questo incontro, emerse la lamentela di Mele Giuseppe, che, detenuto con Esposito Cristian diceva di non ricevere nessun tipo di sostentamento in qualità di detenuto. Il Calone, presente alla riunione, disse che da quel momento si sarebbe occupato volentieri lui del mantenimento, anche perché lui era stato il successore dei Mele nella zona di Pianura. Precisò inoltre che, il mancato mantenimento di Mele Giuseppe, era dovuto al fatto che aveva litigato con la moglie del Mele e per dimostrare la sua lealtà a Mele, mostrò un tatuaggio con il nome Mele, per far capire il suo legame con il predetto. Il tatuaggio, il Calone lo aveva sul petto. Calone tuttavia non mantenne le promesse, anzi andò in giro dicendo che Massimiliano Esposito si voleva impossessare delle piazze di spaccio di Pianura e rione Traiano e voleva soppiantare la gente di rione Traiano. Massimiliano Esposito, veramente si voleva prendere il rione Traiano, ma il suo accordo era con Scognamillo Daniele e Calone Antonio non ne sapeva niente. Marsicano, presente alla riunione, era d’accordo. con il fatto che Calone doveva continuare a mantenere il Mele. Alla riunione, lo stesso Marsicano, che aveva una piazza di spaccio su Pianura, concordò che il Mele andava mantenuto nella sua detenzione. Il “Messicano”, gestiva la piazza di spaccio con Esposito Carlo e quando è uscito il Calone dal carcere hanno creato un gruppo loro».

PUBBLICITÀ

I verbali di Youssef:«Ecco perchè è scoppiata la guerra a Pianura»

Ancora più ‘interessanti’ dal punto di vista investigativo i verbali in cui Youssef spiega ai magistrati i reali motivi della rottura della pax mafiosa tra i gruppi a Pianura e l’inizio delle tensioni tra Calone e i Perfetto:«So che Umberto Loffredo e Maurizio Legnante facevano le stese sulle piazze di spaccio di Calone Antonio. Calone Antonio chiese a me e Musella di riferire a Esposito Massimiliano se poteva mandare qualche persona per le stese che stava subendo sulla sua piazza di droga. Era l’inizio del 2020 (probabilmente tra mano ed aprile) e Massimiliano Esposito disse a me e Musella di aiutare il Calone per queste stese. Il Musella a bordo della motocicletta di Antony, la stessa utilizzata per il ferimento di Scodellaro e si recarono sulla piazza di spaccio, aspettando che si facessero vivi Loffredo e Legname. In particolare non avvenne quella sera una nuova stesa e successivamente feci una videotelefonata con Legnante Maurizio, dicendogli che non doveva avere più a che fare con le stese su Pianura e che mio zio Massimiliano Esposito sarebbe intervenuto per, ricomporre il tutto. Legnante Maurizio faceva queste stese sulla piazza dei Calone, .4equanto mattine:0o a-Vistile Perfetto, alias “Petto d’acciaio”, all’epoca detenuto, il quale si lamentava del fatto che i Calone non mandassero in carcere i soldi per mantenerlo. In particolare evidenziò che quando Calone Antonio era detenuto, la piazza di spaccio su Pianura era gestita da Carlo Esposito e da Vitale Perfetto. I rapporti si ruppero in quanto Carlo Esposito litigò con il figlio di Vitale Perfetto poiché quest’ultimo voleva una quota della piazza e Carlo Esposito gli voleva corrispondere solo una mesata. Rompendosi i rapporti, Carlo Esposito iniziò a gestire la piazza in via esclusiva e dopo che è uscito il Calone, iniziò a lavorare con il Calone sulla piazza di Pianura facendo droga ed estorsioni. So questo in quanto i Mele non prendevano i soldi da questa unica piazza di spaccio poiché Carlo Esposito doveva versare i soldi al Vitale Perfetto che era detenuto. Essendosi interrotti i pagamenti, ci fu la scissione tra Carlo Esposito e Vitale Perfetto».

PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

Ragazzini accoltellati all’Arenile, il fermato è il figlio del ras della Vanella Grassi

Finora nessun coinvolgimento diretto in dinamiche criminali. Ma una parentela ‘importante’ dal punto di vista criminale, quella di essere...

Nella stessa categoria