Piazza Mercato è diventata lo scenario di un nuovo scontro tra gli aspiranti criminali appoggiati dai clan nemici Mazzarella e Contini. Secondo gli inquirenti tutto è emerso chiaramente in seguito all’agguato in cui è stato colpito Nicola Giuseppe Moffa, oltre le indagini condotte dalle forze dell’ordine, sono state importanti le telefonate intercettate tra i familiari del ferito che avrebbe aiutato a inquadrare le ragioni del raid. Infatti il fratello di Moffa avrebbe prima informato il padre e poi avrebbe esternato la sua rabbia contro i nemici vicini al gruppo Marigliano:“….Li dobbiamo uccidere a questi qua …“.
La sera del 17 gennaio, nei pressi di corso Arnaldo Lucci, un commando di fuoco composto da 8 persone ha tentato di ammazzare il giovane vicino ai Contini esplodendo 81 proiettili. Nel corso del raid è rimasta ferita anche una donna di 68 anni, una passante. Le indagini lampo hanno consentito alla Squadra Mobile di fermare cinque uomini ritenuti vicini al gruppo Marigliano delle Case Nuove, Giuseppe Marigliano, Gennaro Leone, Ovalle Ortega, Antonio Sorrentino e Angelo Esposito. Un regolamento di conti, una punizione per un presunto sgarro del giovane.
L’ARRESTO DI MOFFA
Sabato mattina è stato arrestato dagli uomini della squadra mobile (dirigente Alfredo Fabbrocini) con l’accusa di aver ferito l’attore Ciro Vecchione della ‘Paranza dei bambini’ insieme alla fidanzata lo scorso 11 dicembre in piazza Carlo III. Si tratta del 18enne Giuseppe Nicola Moffa che, secondo quanto emerso dalle indagini della polizia è l’autore del raid. Nel raid che Moffa avrebbe messo a segno in sella a uno scooter nel pressi delle cosiddetta “Case Nuove” rimase ferita anche la fidanzata di Vecchione che con lui viaggiava in una Smart.
