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giovedì, Marzo 28, 2024
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Portici. Morta dopo un volo dal sesto piano dopo la notte in discoteca.

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Il gip di Napoli ha riaperto il caso di un presunto suicidio, avvenuto il 15 settembre 2012 fa a Portici (Napoli), dove morì una 18enne, Roberta Scarcella, precipitata dal sesto piano del palazzo dove abitava. Lo rende noto “Il Mattino”. A mettere la parola fine, oppure a imprimere una svolta, saranno le relazioni dei consulenti, nel corso di una udienza prevista oggi, davanti al giudice della 42esima sezione, che vede tre amiche della giovane indagate. In sostanza saranno rese note le risultanze degli approfondimenti frutto dell’incidente probatorio chiesto all’inizio del 2018 dal sostituto procuratore Giorgia De Ponte. Quella sulla morte di Roberta Scarcella, e’ stata una indagine tribolata: per due volte il pm ha chiesto l’archiviazione e per due volte il gip l’ha negata. Roberta si sarebbe suicidata dopo avere trascorso una notte in discoteca con le amiche. Il gip Valerio Natale ha ravvisato una serie di “discrasie” emerse dalle testimonianze rese dalle tre ragazze.

La storia

Il Mattino ha intervistato la famiglia della giovane vittima e ricostruito l’accaduto. Tante, troppe, dicerie che si erano dette sul conto di Roberta. Che era ubriaca, che era depressa e stanca di vivere anche perché era stata lasciata dal fidanzato. Illazioni che però non convincono nè i familiati nè ora gli inquirenti che vogliono vederci chiaro su quanto avvenuto a Portici quel maledetto 15 settembre del 2012, dopo un volo dal sesto piano dalla finestra del pianerottolo, lì nell’edificio di via Cellini in cui viveva. Un suicidio che non convince chi la conosceva, che viene respinto in modo categorico dalla famiglia e dei legali di parte. Un caso raccontato ieri in esclusiva dal Mattino, che vede al momento tre indagate: si tratta delle amiche di Roberta, le ragazze con cui si era intrattenuta sul ballatoio della propria abitazione dopo una serata in discoteca. Devono difendersi dall’accusa di omicidio preterintenzionale e sono in attesa delle conclusioni di periti e medici legali richieste dal gip Picciotti, che ha accolto le istanze avanzate dalla difesa della famiglia di Roberta.

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I dubbi

Ci sarebbero infatti delle “discrasie” tra quanto raccontato dalle ragazze, con le quali la
18enne aveva trascorso l’ultima serata della sua vita, e rilievi sul corpo di quest’ultima, trovato nel cortile di un palazzo in via Cellini dopo essere caduta dal sesto piano. Ieri è arrivata la consegna delle perizie di esperti di ingegneria e medici legali interpellati: alla luce della perizia il gip deciderà se archiviare definitivamente il caso o se si proseguirà con le indagini. La decisione dovrebbe essere resa nota nei prossimi giorni. La tesi del suicidio non convince i familiari che attraverso gli avvocati Daniela Fabrizi e Serena Gasperini chiedono di conoscere la verità su quel tragico volo.

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