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giovedì, Aprile 18, 2024
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Processione sotto l’abitazione del boss: “La Madonna deve baciare casa mia”

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 Gestivano lo spaccio di droga a Caserta per conto del clan camorristico Belforte ed erano così potenti sul territorio, da far deviare una processione religiosa per far passare la Madonna sotto la casa di famiglia. È l’accusa contestata alle sette persone arrestate questa mattina dai carabinieri del Nucleo investigativo di Caserta, su ordine del gip di Napoli, per i reati di associazione di tipo mafioso e traffico di sostanze stupefacenti. Gli indagati fanno parte o gravitano attorno la famiglia Della Ventura, nota in città per i traffici illeciti e guidata da un esponente di spicco del clan Belforte di Marcianise, Antonio Della Ventura, detto “il coniglio” e detenuto da anni.
Le ordinanze in carcere sono state notificate alla moglie e al genero di Della Ventura. La donna si chiama Concetta Buonocore, è stata arrestata in passato e ritenuta un elemento di primo piano del clan. Il genero è Michele Maravita. 

I destinatari degli arresti

La misura cautelare ha colpito  diversi esponenti della cosca della camorra. Innanzitutto Buonocore Concetta, moglie di Della Ventura Antonio “Il Coniglio”, capozona a Caserta dei “Mazzacane”. Poi anche Maravita Michele. Quest’ultimo – avvalendosi del potere intimidatorio derivante dall’appartenenza al clan – avrebbe gestito il traffico di sostanze stupefacenti. Dunque i provvedimenti restrittivi (4 in carcere e 3 agli arresti domiciliari) costituiscono il risultato di un’attività investigativa avviata nell’aprile 2017. Nonostante il suo stato detentivo, Buonocore Concetta, era costantemente messa a conoscenza della situazione esterna da congiunti e collaboratori. La donna organizzava addirittura “regolamenti” di conti nei confronti di soggetti che avevano mancato di rispetto al genero Michele.

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I ruoli nel clan Belforte

Infatti per conto della suocera, Maravita Michele, aveva assunto la direzione degli affari di famiglia gestendo le attività commerciali. Nel mirino il business delle sale scommesse a Casagiove, un parcheggio e un negozio di animali a Maddaloni. Maravita, inoltre, dirigeva le attività illecite (stupefacenti, usura, estorsioni e riciclaggio). Inoltre, secondo l’accusa, provvedeva al sostentamento dei collaboratori e dei detenuti. Il punto di riferimento per gli altri appartenenti e affiliati al clan su Caserta, Maddaloni e comuni limitrofi. Vergone Agostino dunque era il braccio destro di Maravita Michele. Vergone si occupava principalmente della conduzione delle piazze di spaccio fornendo (e imponendo) la droga ai vari pusher. D’Angelo Consiglia, ritenuta la faccendiera di Maravita. Poneva in essere il reperimento di telefoni cellulari e di schede telefoniche intestate a soggetti fittizi. D’Angelo  si occupava  degli accompagnamenti in carcere per le visite a Buonocore e Della Ventura.

Lo spaccio clan Belforte – Mazzacane

Dunque le piazze di spaccio di Maravita erano materialmente gestite da Vergone, che si avvaleva dei pusher Coppola Ferruccio, Giglio Umberto e Cinotti Paolo. Lo stupefacente arrivava da diverse zone del napoletano con Orefice Giuseppe. Un giro d’affari dunque di svariate migliaia di euro settimanali che consentiva a Maravita di mantenere un tenore di vita molto elevato. Numerosi eccessi come viaggi all’estero in residenze di lusso, gite in barca e puntate ai casinò.

La processione 

La deviazione della processione religiosa della SS. Vergine Delle Grazie finì, infatti, sotto la casa di famiglia, nel luglio 2017. L’episodio, dunque, è stato la dimostrazione dell’influenza e della forza del clan nella frazione Santa Barbara di Caserta.  Cinotti nel 2017 aveva intenzione di rendersi autonomo dal gruppo di Maravita. Quest’ultimo, infatti, la sera del 23 maggio, aveva organizzato un agguato e lo aveva aggredito insieme ad altri soggetti, tra i quali Vergone Agostino. Inoltre Cinotti nell’occasione aveva anche esploso un colpo d’arma da fuoco fortunatamente senza conseguenze.

L’attività investigativa ha, quindi, confermato la piena attività del clan Belforte, con particolare riferimento ai comuni di Caserta e Maddaloni.

I soggetti colpiti da ordinanza di custodia cautelare in carcere sono:

1.      BUONOCORE Concetta (cl. 1962)

2.      MARAVITA Michele (cl. 1987)

3.      D’ANGELO Consiglia (cl. 1974)

4.      VERGONE Agostino (cl. 1989)

Arresti domiciliari

1.      COPPOLA Ferruccio (cl. 1988)

2.      GIGLIO Umberto (cl. 1984)

3.      OREFICE Giuseppe (cl. 1977).

 

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