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venerdì, Aprile 19, 2024
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Ignorato in Italia, applaudito dal mondo scientifico: la battaglia del prof Ascierto contro Covid e pregiudizi

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In silenzio, lavorando quotidianamente e dribblando le polemiche, il professore Paolo Ascierto, oncologo dell’Istituto dei tumori di Napoli continua a incassare riconoscimenti da parte di luminari nazionali e internazionali. L’intuizione dell’uso del Tocilizumab per curare l’infiammazione polmonare osservata nei pazienti affetti da coronavirus sta attirando le attenzioni di gran parte del mondo accademico e non solo. E mentre in Italia si cerca di eclissare il valore della sperimentazione e di un curriculum che in pochi possono vantare, dall’estero sono decine le attestazioni di stima e le richieste di accesso ai dati raccolti sui 4000 pazienti, con una media di guarigione che lascia ben sperare. “Della polemica con Galli quasi mi vergogno perché non sono abituato a queste cose. Quella storia mi ha permesso di consolarmi per le grandi dimostrazioni di affetto che ho ricevuto da tutti, colleghi e illustri sconosciuti”.

Alla comunità scientifica sono state sottoposte le tac di un giovane di 27 anni prima e dopo il trattamento. I risultati sono incredibili. “Questi casi fanno parte delle prime esperienze di trattamento antecedenti la sperimentazione dell’AIFA – ha spiegato Ascierto – I risultati del disegno sperimentale dello studio clinico di fase 2 dell’AIFA, TOCIVID-19, dovrebbero arrivare per gli inizi di maggio”, si legge su Il Riformista.

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Intanto continua la sperimentazione, non solo in Italia, e i risultati sono di tutto rilievo. Abbiamo chiesto l’autorizzazione all’Aifa (l’Agenzia italiana del farmaco) per cominciare una sperimentazione. I risultati ottenuti al Cotugno, al Monaldi e in altri ospedali italiani e francesi sono stati positivi”, ha affermato Ascierto che si è trovato a combattere in un campo diverso dal solito, ma con la stessa tenacia e con l’intuizione giusta. “Tutto è cominciato con i primi casi di pazienti contagiati dal Coronavirus e dal rapporto che il Pascale ha con i colleghi cinesi grazie agli scambi scientifici che portiamo avanti da tempo. I casi più gravi di polmonite presentavano aspetti di natura immunologica che, proprio come i tumori, colpiscono il sistema immunitario. Mi sono messo in contatto con i colleghi di Wuhan per avere notizie sui casi trattati con il farmaco che utilizziamo per l’artrite reumatoide”.

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