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mercoledì, Maggio 1, 2024
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«No al coprifuoco», la protesta dei commercianti dopo l’ordinanza di De Luca

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Commercianti della Campania in disaccordo con De Luca.

Commercianti campani in netto disaccordo con il presidente della Regione Vincenzo De Luca, che con l’ultima ordinanza dispone ulteriori restrizioni ai locali pubblici. Questo, come riporta Il Mattino, ha scatenato una serie di polemiche tra i rappresentanti delle categorie commerciali e gli amministratori locali.

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La decisione del Governatore vede tra gli oppositori anche il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, convinto che si rischia di «consegnare gli esercizi commerciali alle mafie».

Gli fa eco l’assessore al Commercio di Palazzo San Giacomo, Rosaria Galiero. «Le limitazioni orarie introdotte con la nuova ordinanza della Regione Campania – afferma – ancora una volta penalizzano in maniera arbitraria solo alcune categorie che già vivono negli ultimi mesi un senso di incertezza e precarietà. Lo abbiamo già visto nei mesi scorsi, chiudere prima le attività non riduce gli assembramenti, anzi moltiplica la possibilità di presenze in orari più concentrati. Chi non rispetta le regole va punito e non può addebitarsi alle attività commerciali l’incremento dei casi che oggi registriamo. Queste nuove limitazioni sono l’ultimo colpo ad imprese che sono già al limite della sopportazione».

Sulla questione si è espresso anche il consigliere regionale leghista Severino Nappi: «Ancora restrizioni. De Luca si scrolla di dosso ogni responsabilità sulla gestione sanitaria dell’emergenza e colpevolizza i cittadini». Per il consigliere regionale Francesco Borrelli, invece, «con la nuova ordinanza il presidente della Regione dà un freno agli scellerati comportamenti della movida, reiterati nonostante gli innumerevoli appelli al buonsenso».

Commercianti Campania in disaccordo con De Luca

In merito fanno eco le dichiarazioni del presidente di Confesercenti Campania Vincenzo Schiavo. «La nuova ordinanza firmata da De Luca mette in ginocchio la nostra economia: è il colpo di grazia per le nostre imprese. Ad essere penalizzato è il nostro commercio, senza che nel contempo si trovi la soluzione al vero problema, che è culturale, perché le persone si assembrano non certo a causa dei bar aperti dopo mezzanotte».

Il Mattino riporta, inoltre, anche le parole del presidente associazione Chiaia Night e associazione Baretti Aniello Falcone Aldo Maccaroni. «La contrarietà all’imposizione di un orario di chiusura. Il coprifuoco alla movida non è la soluzione, perché avere meno ore per poter frequentare un locale, mangiare una pizza o un gelato aumenta il rischio di assembramenti. Non crediamo che limitando gli orari si risolva qualcosa in termini di contagi, il virus circola forse a orari prestabiliti?».

Infine, un importante appello arriva anche dal titolare della nota catena Giappo Enrico Schettino, affinché ci si impegni «non solo a rispettare quanto prescritto ma anche ad investire di propria iniziativa in una serie di accorgimenti tesi a far sentire protetto oltre che accolto l’eventuale cliente. E, naturalmente, al presidente De Luca affinché tenga nella giusta considerazione gli sforzi di una categoria già danneggiata dal lockdown».

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