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martedì, Aprile 23, 2024
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Quagliarella ritorna a Napoli, San Paolo pronto ad acclamarlo dopo la convocazione in nazionale

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È un momento straordinario quello che sta vivendo Fabio Quagliarella. L’attaccante della Sampdroria, a 36 anni, è riuscito ad eguagliare il record di Batistuta andando in rete per undici partite consecutive. A Sky Sport l’attaccante ha provato a spiegare le sue emozioni:  “Mi emoziono, mi vengono i brividi, non so cosa dire. Mi sono goduto i miei tifosi dopo il gol, sono felice per il record. Lacrime? Sì, sono uno dei miei segreti (commosso, ndr). A breve faccio 36 anni, sono orgoglioso, sì, eguagliare un record del genere è inimmaginabile per me

Anche la nazionale per Fabio Quagliarella

Ma le buone notizie per il giocatore originario di Castellammare di Stabia non finiscono qui. Visto il suo stato di grazia, il ct della nazionale italiana Mancini ha deciso infatti di convocarlo per due giorni per uno stage in programma la settimana prossima a Coverciano. L’ultima chiamata risale al 2015, quando ad allenare gli azzurri era Antonio Conte. Invece, la sua ultima presenza in campo nel 2010, in Romania-Italia.

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Il San Paolo pronto ad acclamare il bomber

Adesso ci sarà un altro momento magico ad aspettare il bomber 36enne. Sabato prossimo, infatti, Fabio Quagliarella affronterà da ex e soprattutto da protagonista il Napoli. I tifosi azzurri, nonostante il passato difficile condiviso con l’attaccante blucerchiato, sono pronti ad acclamarlo nuovamente. Il giocatore ha lasciato la città partenopea a causa di diverse minacce ricevute, temendo di conseguenza per la sua incolumità e trasferendosi agli acerrimi nemici della Juventus. Non sono state poche le polemiche dei tifosi napoletani, i quali a quei tempi hanno considerato quel trasferimento come un vero e proprio tradimento. Poi, dopo le sue dichiarazioni, finalmente il giocatore è riuscito non solo a togliersi un peso di dosso e tornare a vivere una vita tranquilla, ma anche a (ri)conquistare l’affetto dei tifosi partenopei.

L’intervista de Le Iene sull’incubo vissuto a Napoli

«Sono stato stalkerizzato da un persona di cui mi fidavo per più di 5 anni, ha distrutto il mio sogno, quello di giocare per la mia città, per la mia gente e di diventare capitano. Se non fosse successo niente sicuramente sarei ancora in maglia azzurra». Erano queste le parole che Quagliarella aveva detto a Giulio Golia, inviato de Le Iene. Il calciatore era perseguitato da uno stalker che per cinque anni ha tentato di minacciarlo, fino a quando però il padre dell’attaccante ha iniziato ad avere i primi dubbi.

«Ogni volta, ogni viaggio che dovevo tornare a Napoli, cercavi di nasconderti, di camuffarti… cappelli, occhiali… per evitare che qualcuno ti dicesse qualcosa. Perché fa male… Dici “Cosa ho fatto di male che mi devo nascondere?”. Alcuni miei amici mi dicevano “Dai, andiamo a farci un giro in qualche locale” e dicevo “No”. Con ciò io ci tengo sempre a dire che non è che tutta la gente è così, perché non vorrei che passasse una brutta immagine della mia Terra. Anzi, il napoletano ha un cuore che… se fossero tutti come noi, sarebbe tutto molto meglio, no? Però faceva male. Io non potevo andare da nessuna parte, non mi potevo godere la mia gente”. Dopo le confessioni di Fabio, allora i tifosi di napoletani decisero di perdonarlo e chiedere immediatamente scusa.

Oggi però le cose sono diverse. Ad aspettarlo ed accoglierlo ci sarà la sua genteche finalmente non porterà più rancore. E chissà se Quagliarella, al San Paolo, potrà anche superare il record di chi lui stesso ha definito un mito: Gabriel Batistuta.

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